Un dolce della tradizione Lumezzanese: La fongada de han Bernarh (focaccia di san Bernardo)
Non mi sembra vero, non lo sapevo. Ero fermamente convinta che nel mio paese non esistesse un dolce della tradizione e lo sbandieravo ai quattro venti, ma ho dovuto ricredermi. La rivelazione la devo alla signora Nadia Gnali, una blogger di cucina, che prima distribuiva dolcezza(è un ex pasticcera e insegnante di cucina) e ora ci colora la vita(possiede un colorificio) con modi gentili e occhi di cielo. E’ un dolce lievitato semplice e dal gusto discreto; molto simile alla spongada della Valcamonica è però più morbido, più “ brioscioso” e, vago con la fantasia, pensando che ci sia stato tramandato da qualche valligiana, innamorata del bel soldato napoleonico di passaggio. In realtà non ha un inventore o una storia vera e propria. La sua storia è quella della gente di montagna, che nelle grandi occasioni sapeva arricchire il pane rustico con ingredienti gustosi. La grande occasione era la festa del colle di San Bernardo, un bel colle a 830 metri sul livello del mare, ora meta degli escursionisti e sede dell’osservatorio astronomico . Si racconta che, qualche giorno prima della festa, che cadeva nel terzo Lunedì di Agosto, le donne impastassero grandi quantità di focaccia e la portassero dai fornai dentro ai mastelli, perché la cuocessero a beneficio di tutta la comunità. Poveri, ma nobili. Questa è la ricetta originale:
Per il lievitino
2 cucchiai di farina 00
2 cucchiai di farina manitoba
½ busta di lievito di birra secco, o mezzo cubetto di lievito fresco
150 g di latte
Per l’impasto
400 grammi di farina manitoba
125 g di zucchero semolato
2 uova intere e un tuorlo
100 g di burro morbido
10 g di sale
½ bacca di vaniglia(facoltativa)
Il mio consiglio è quello di preparare l’impasto nel tardo pomeriggio. Non facciamoci intimorire dai tempi di esecuzione. In una ciotola ampia mettiamo il latte, il lievito, 2 cucchiai di farina 00 e 2 cucchiai di farina manitoba. Mescoliamo il tutto con una forchetta, ne risulterà un impasto abbastanza morbido. Copriamo con la pellicola e lasciamo lievitare per un’ora, fino a che non raddoppierà di volume e si formeranno delle bolle. Prendiamo lo zucchero e lo versiamo in un’ altra ciotola e lo mescoliamo bene alle uova per almeno due minuti. Prendiamo la ciotola con il lievitino e iniziamo ad unire il composto di uova e zucchero alternandolo alla farina, poi aggiungiamo il sale diluito in poca acqua. Mescoliamo la vaniglia al burro ammorbidito e uniamolo poco per volta all’impasto. Il movimento sarà come a rimescolare; poi quando vedremo che tutto il burro sarà stato ben assorbito, versiamo l’impasto sul piano da lavoro e impastiamo ancora. Dovremo ottenere una consistenza morbida ma lavorabile, e un impasto liscio ed elastico. Formiamo una palla e mettiamo a lievitare a temperatura ambiente fino al raddoppio del volume(ci vorranno circa 2 ore). Riprendiamo ancora l’impasto, lo rilavoriamo, formiamo una palla, la mettiamo nella ciotola e la lasciamo in frigorifero, coperta con pellicola, per tutta la notte. Al mattino presto ( saranno passate circa 8 ore) rovesciamo sul piano di lavoro e lasciamo coperto con un canovaccio, a temperatura ambiente, per almeno 45 minuti( puntare). Poi lo tiriamo con il mattarello fino a formare un rettangolo spesso 5 mm. e lo arrotoliamo, stringendo con forza. Gli diamo la forma che preferiamo: quella originale è a esse, ma si può formare a ciambella, oppure dividere in pezzi di uguale peso. Data la forma, copriamo con un canovaccio e lasciamo lievitare fino al raddoppio del volume. Poi pratichiamo sulla superficie dei tagli con un taglierino o una lametta da barba. Pennelliamo con un tuorlo mescolato a della panna o latte, cospargiamo di zucchero semolato e granella di zucchero. Inforniamo a 180°( placca a metà) per 45 minuti circa( 20 minuti per le pezzature piccole), avendo l’avvertenza di mettere sul fondo del forno una ciotola piena di acqua. Se la superficie del dolce dovesse scurirsi troppo, copriamola con dell’alluminio. Sarà cotto quando mettendo all’interno uno stecchino, ne uscirà asciutto. Sforniamo e mettiamo a raffreddare su una gratella. Farciamo o accompagniamo a piacere. Ottimo farcito con: marmellata, crema pasticcera o nutella. Insolito se accompagnato a : crema inglese, fonduta di cioccolato, gelato. Pare che il giorno dopo sia fantastico intinto nel latte. Problema: arriverà a domani? Io non credo, almeno a casa mia, non credo.
Buona Domenica!