La torta di pane e frutta secca

torta-di-pane

Come sanno tutti coloro che si godono il mattino presto, l’Autunno inoltrato possiede una luce del tutto particolare e questo è già motivo sufficiente per bersi un caffè davanti alla finestra. Soprattutto di Domenica regna il silenzio, l’aria è pulita e le montagne di fronte sono adesso sovrastate da una spessa coltre di nubi color latte da dove fa capolino un grazioso spicchio di luna. I lampioni sono ancora accesi, forse non è troppo presto per fare una camminata.
Ammirare il mondo nella sua schiettezza è un previlegio, è l’oro famoso del mattino. Cammino e penso, penso al lato positivo di quel qualcosa che non è andato come avrebbe potuto, quel lato che non sarà mai sufficientemente ampio, ma ci sarà.
Ed è la luce particolare di questo Novembre che si diffonde dolcemente, sono le nuvole che fanno il posto ad un cielo d’acciaio, i saluti di chi incontro, che mi fanno desiderare la semplicità, in mezzo a tutto ciò  che  non ha spiegazioni o non ne dà, a prescindere.
Ho bisogno di semplicità oggi; ho bisogno di dolcezza, subito. Ho bisogno di inventare una torta di pane.

Per 8 persone  (tortiera diam. 20/22 cm)

150 g di pane

150 g di zucchero bruno

2 albumi

3 tuorli

70 g di burro

170 g di latte

50 g di uvetta

100 g di nocciole

50 g di noci

1 bicchierino di marsala

un pizzico di sale

Spezzate il pane e irroratelo con il latte. Schiacciate con una forchetta affinché si bagni il più possibile. Sciacquate l’uvetta e mettetela ad ammollare nel marsala e poca acqua. Preferibilmente tostate la frutta secca per 10 minuti in forno a 150° e poi tritatela grossolanamente. Strizzate il pane e unitevi le lo zucchero, il burro morbido, i  tuorli e il sale. Mescolate e unite la frutta secca e l’uvetta strizzata. Infine aggiungete gli albumi montati a neve, delicatamente. Versate il composto in una tortiera imburrata e infarinata e cuocete a 180° per circa 45 minuti. Cospargete prima di servire con zucchero a velo e decorate a piacere.

Consigli: non solo pane per questa torta. Potete usare grissini, fette biscottate o biscotti. Sostituite la frutta secca e essiccata (uvetta) che ho usato con altra a piacere.

Felice giornata a tutti.

 

 

 

 

Biscottini ai fiori di lavanda e cocco

Sono da sempre innamorata del color della lavanda e questo è il suo periodo di massima fioritura.
La signora Wanda, che è mia vicina, molto gentilmente mi ha portato un fascio di steli legato con un nastro dello stesso colore. Davvero carina. Mi ha detto che dopo averla seccata avrei potuto profumare l’armadio. Molto bene.
Ma mi sono sentita ispirata  e un po’ Cezanne e un po’ massaia provenzale, ho pensato di fare dei biscotti, dei frollini.
Li ho portati alla mia vicina in un vassoio bianco e lavanda  e le ho detto: “Mia cara, sono per te. Se non ti piacciono potrai sempre profumare l’armadio”.
Buon esperimento, quindi. Sappiate che ciò che ho suggerito alla signora Wanda vale anche per voi.

biscottini cocco e lavanda

per circa 50 biscotti del diametro di 3 cm

tempo di preparazione dell’impasto 25 minuti

tempo di cottura 20 minuti

calorie per biscotto 50(circa 10 g)

Ingredienti: 200 g di farina 00, 70 g di farina di cocco disidratato, 130 g di burro, 130 g di zucchero semolato, 1 presa di sale, 1 uovo grande, 3 gocce di essenza di lavanda(si trova nelle erboristerie sotto forma di olio essenziale),  alcuni fiori di lavanda

Mescoliamo in una terrina l’uovo con lo zucchero e il sale e lo montiamo leggermente. Incorporiamo le gocce di essenza di lavanda, i fiori, la farina setacciata e la farina di cocco; mescoliamo, sempre con la spatola, fino ad ottenere un impasto grumoso. Rovesciamo il composto sul piano di lavoro e aggiungiamo il burro ammorbidito impastando con le mani quanto basta a formare una palla e poi un rotolo del diametro di circa 3 cm. Posizioniamo il rotolo di pasta al centro di un foglio di pellicola o carta forno, arrotoliamo e mettiamo in freezer per 10 minuti. Trascorso il tempo tagliamo con l’aiuto di un tarocco o con un coltello i frollini a circa 1,5 cm di altezza. Posizioniamoli sulla teglia rivestita di carta forno e cuociamo a 180°, placca a metà per circa 20 minuti o fino a doratura. Si conservano per 15 giorni se messi in una scatola per biscotti.

Non è uno scherzo. La signora si chiama Wanda e i biscotti non li ha messi nell’armadio…

Buona Domenica a tutti.

Forno & fantasia: la crostatiera

forno e fantasia

Questa è la volta della teglia bassa, o crostatiera, ideale per le torte sottili e deliziose.  Bellissimo lo stampo, bellissimo il colore

Sottile deliziosa dolce: Flan Patissier

flan patiessier

Per la pasta briséé

250 g di farina 00

125 g di burro

Un pizzico di sale

4 cucchiai di acqua

2 tuorli d’uovo

Setacciamo la farina in una ciotola e mettiamo il burro ben freddo tagliato a pezzettini.  Aggiungiamo il sale e impastiamo il burro alla farina con la punta delle dita fino ad ottenere un impasto sabbiato.  Aggiungiamo l’acqua e i tuorli amalgamandoli con una forchetta, poi finiamo di impastare, ma molto brevemente, quel tanto che basta a rendere l’impasto omogeneo.   Formiamo una palla e avvolgiamola in pellicola per alimenti; mettiamola in frigorifero e aspettiamo almeno un ora prima di stenderla.  Su un piano di lavoro infarinato stendiamo la pasta ad uno spessore di 2 mm.  Foderiamo lo stampo bello e turchese, e lo mettiamo in frigo per un’ora.  Nel frattempo prepariamo la crema.

Per il flan

2 baccelli di vaniglia

50 cl di latte intero

325 ml di panna fresca

2 uova+2 tuorli

210 g di zucchero semolato

85 g di maizena

25 g di burro

Con un coltellino tagliamo a metà nel senso della lunghezza i baccelli di vaniglia e raschiamo l’interno facendolo cadere in una casseruola.  Versiamo nella casseruola il latte e la panna e scaldiamo fino a far fremere, ma non bollire, togliamo dal fuoco e lasciamo in infusione per 15 minuti.  Preriscaldiamo il forno a 170°C.  Servendoci di una forchetta, bucherelliamo la pasta per evitare che si gonfi durante la cottura e ricopriamola con un disco di carta da forno che applicheremo con molta cura, facendolo aderire allo spigolo interno dello stampo e sul bordo.  Disponiamo sopra dei legumi secchi  e mettiamo a cuocere a 170°C per 20 minuti, fino ad ottenere una colorazione bionda.  Estraiamo dal forno e lasciamo raffreddare, poi togliamo i legumi.  Questi legumi , una volta raffreddati, potranno essere usati sempre per lo stesso scopo, mettiamoli in un barattolo di vetro a chiusura ermetica e li useremo per molte volte.  In una ciotola sbattiamo le uova i tuorli e lo zucchero, fino a far sbiancare il composto.  Aggiungiamo la maizena e rimescoliamo, fino al completo assorbimento.  In una casseruola facciamo scaldare il latte-panna vanigliato, fino a far fremere, poi lo versiamo mescolando con la frusta sul composto di uova.  Versiamo il tutto di nuovo nella casseruola e lasciamo cuocere, tenendo ben mescolato.  Quando il composto inizierà ad addensarsi, e diventerà più lucido, togliamolo dal fuoco e versiamolo dentro ad una ciotola.  Lasciamo raffreddare 10 minuti poi aggiungiamo il burro e mescoliamo.  Riaccendiamo il forno a 170°, mettiamo la crema non troppo calda nel guscio di pasta e cuociamo per 45 minuti.  Possiamo guarnire la torta con zucchero a velo.

Sottile deliziosa salata

Questa non è una ricetta, ma un insieme di modi diversi per fare una torta salata .  C’è un modo diverso di fare la base, un modo diverso di aggiungere le verdure, un modo diverso di fare una crema di formaggio.  Il risultato può piacere o non piacere, quello che importa è che così, le verdure, sono   interessanti anche per il più tiranno dei tirannisauri rex, o per l’orco di pollicino.

modo fuori

1° modo: la base per la torta

1 uovo

Un pizzico di sale

150 g di latte

90 g di farina autolievitante

20 g di burro fuso e tiepido

1 cucchiaino di zucchero

In una ciotola mescolare farina più sale, in un’altra ciotola aggiungere il latte, unire al latte l’uovo e mescolare con una forchetta.  Amalgamare i due composti e incorporare il burro fuso.  Versare nello stampo turchese e cuocere a 200°C per 15 minuti.

modo in forno

2° modo: le verdure

200 g di cime di broccoletto

100 g di carote

60 g di piselli

Puliamo le verdure: stacchiamo le cime dal broccoletto e le sciacquiamo con cura.  Sbucciamo le carote, le laviamo e le tagliamo a rondelle.  Portiamo a bollore dell’acqua leggermente salata e sbollentiamo le verdure, aggiungendo prima i broccoletti, poi dopo cinque minuti le carote, poi dopo due minuti i piselli.  Lasciamo cuocere in tutto una decina di minuti.  Scoliamo e raffreddiamo subito sotto l’acqua, così che le verdure possano mantenere vivo il colore.  Asciughiamo sommariamente con della carta da cucina, o lasciamo scolare molto bene e teniamo da parte.

3° modo: la crema di formaggio

200 g di ricotta

100 g di mascarpone, o altro formaggio cremoso

50 g di panna montata

2 cucchiai di grana grattugiato

1 pizzico di sale

1 pizzico di pepe

In una ciotola mescoliamo il mascarpone, o l’alternativa, con la ricotta, il sale e il pepe e il grana, fino ad ottenere un composto molto ben amalgamato.  Aggiungiamo la panna montata e mescoliamo delicatamente per non smontare.  Questo può essere un modo, ma ce ne sono molti per fare una crema di formaggio, tra i quali  il più veloce è di non farla, utilizzando solo formaggio cremoso.  Per chi ha fretta è un ottima soluzione.

Assembliamo:

La crostatiera turchese ci permetterà di sformare la base salata immediatamente.  Sistemiamola su un grande piatto.  Sulla base spalmiamo a piacere un sottile strato di crema al formaggio ed esageriamo solo ai bordi decorando con la sac a poche, o aiutandoci con due cucchiai.  Al centro sistemiamo le verdure.  Serviamo la torta accompagnandola con una semplice vinaigrette, oppure con una salsa aglio olio e acciughe, a voi la scelta.

Questa sottile salata può essere anche dolce, se aggiungiamo due cucchiai di zucchero alla farina.  Poi la possiamo ricoprire a piacere: con crema e frutta, gelato e salsa di cioccolato calda, frutta fresca e panna… in cucina la fantasia ha un unico limite: quello che abbiamo o non abbiamo in dispensa.

Grazie di leggermi e buona giornata.

No Tronchetto? No party!

 

Sono notoriamente colei che per la cena della vigilia di Natale porta il tronchetto. C’è chi inizia a chiedermi la conferma della tipologia del dolce già ad Agosto. Ma quest’anno ho pensato di portare un erbazzone e vediamo… eh sì, perché da ora in poi il tronchetto lo porterete voi.

tronchetto classico

Per 10 persone

Per il biscuit rollé
4 tuorli+5 cucchiai di zucchero semolato
5 albumi+5 cucchiai di zucchero semolato
4 cucchiai di farina auto-lievitante
1 cucchiaio di maizena
½ bacca di vaniglia
4 cucchiai di burro fuso tiepido
Sbattete fino allo sbiancamento i tuorli con lo zucchero e un pizzico di sale, poi tenete da parte. Montate a neve gli albumi con lo zucchero. Unite i due composti. Aggiungete le farine setacciate, poco per volta e alla fine anche il burro a filo per non smontare il composto. Imburrate leggermente la placca del forno e rivestitela con la carta forno. Stendete il composto e livellatelo. Cuocete in forno statico a 220°C, placca a metà, per 8 minuti. Nel frattempo preparate un altro foglio di carta forno, appoggiatelo sul piano di lavoro e cospargetelo con dello zucchero semolato. Estraete il biscuit e rovesciatelo su questo foglio. Staccate quello di cottura, dopo qualche minuto e avvolgete il rotolo assieme alla carta. Lasciate raffreddare, srotolate e farcite a piacere.
Per farcire
Panna montata e frutti rossi
200 g di panna da montare
2 cucchiai di zucchero semolato
1 cestino di frutti rossi a piacere
30 g di mascarpone(3 cucchiai)
Montate  panna e mascarpone con lo zucchero e  aggiungete i frutti rossi. Srotolate il biscuit e farcitelo. Arrotolate nuovamente. Tenete in frigorifero ben avvolto in pellicola per alimenti o con la stessa carta forno.

Per assemblare
Tagliate le estremità in obliquo, e le accostiamo a formare il tronco, non preoccupiamoci di attaccarle; tutto verrà coperto con la ganache.

tronchetto da assemblare

Per rivestire
da preparare almeno 12 ore prima
Mousse chantilly al cioccolato fondente
320 g di cioccolato fondente al 70%
400 g di panna montata( montata a spuma, non soda)
200 g di panna liquida
Spezzettate il cioccolato e fatelo fondere a bagnomaria o nel microonde( circa 80 sec a pos 500 W). Montate la panna e mettetela in frigorifero. In una casseruola scaldate la panna liquida. Versate circa 1/3 della panna calda sul cioccolato fuso. Con una spatola di silicone, mescolate facendo dei cerchi per ottenere un agglomerato elastico e lucido. A questo punto incorporate un altro terzo del composto e mescolate nello stesso modo; poi incorporate l’ultimo terzo seguendo sempre lo stesso metodo. Aggiungete la panna montata(il composto cioccolato panna non deve essere freddo), e  mescolate delicatamente. Mettete in frigorifero per 12 ore.
Stenderete il composto con una forchetta, o con una spatola. Scegliete il modo che più gradite e che, verosimilmente, assomigli alla corteccia di un albero, poi procedete alla decorazione finale.

Rotolonero, anche detto il tronchetto difficile…

rotolo difficile

E’più difficile da arrotolare, ma ne vale la pena : è il must di tutte le delizie di Natale . Da provare, anche se è facile perdersi d’animo, perchè si rompe nell’arrotolarlo. Niente paura: questo è un dolce che prima di essere bello è buono. Nasce senza un briciolo di farina, praticamente si regge sulla struttura formata da uova e cioccolato, io ho aggiunto due cucchiai di cacao. Se però volete provare al massimo il “ brivido da arrotolamento”, toglieteli pure.
Per il rotolo
175 g di cioccolato
125+50 g di zucchero
5 tuorli
5 albumi+1 pizzico di sale
2 cucchiai di cacao setacciati
Montiate i tuorli con 125 g di zucchero fino a renderli bianchi e spumosi. Poi aggiungete la cioccolata fusa e tiepida a filo, sempre sbattendo. Tenete da parte. Montate a neve gli albumi con lo zucchero rimanente e il sale, poi aggiungeteli al composto di tuorli alternandoli al cacao setacciato, con un bel movimento dall’alto in basso. Versate dentro una teglia grande, che avrete imburrato e coperto di carta forno e livellate.  Cuocete a 180°C per 20 minuti(placca del forno a metà). Nel frattempo preparate un altro foglio di carta forno su un piano e lo cospargete con zucchero a velo. Cotto il biscotto lo estraete dal forno. Lo rovesciate sul foglio cosparso, togliete con delicatezza il foglio di cottura e arrotolate assieme al foglio con lo zucchero a velo. Lasciate riposare per 10 minuti e nel frattempo preparate la farcitura.

Consiglio di farcirlo con panna e amarene sciroppate, come la SCHWARZWALDER KIRSCHTORTE(non è uno scioglilingua, significa torta di ciliegie della foresta nera).
Per farcire 200 g di panna
3 cucchiai di zucchero semolato
3 cucchiai di mascarpone
100 g di amarene sciroppate ben sgocciolate
2 cucchiai rasi di kirsh-facoltativi
Montate assieme panna mascarpone e zucchero e unite le amarene, ben sgocciolate. Srotolate il biscuit e farcite. Chiudete il rotolo e mettetelo in frigorifero. Al momento di servire tagliate con un coltello a sega le due estremità( possiamo darle a chi si trova nei paraggi) e decorate a piacere.

Buona giornata!

…ci vogliono mille fornai!

La leggenda del panettone assomiglia a una novella di Natale di sapore dickensiano, ma siamo molto più indietro nel tempo.
Si narra che un povero, poverissimo garzone di fornaio di nome Toni, fosse davvero stanchissimo mentre si aggingeva a preparare l’ultimo impasto per la torta natalizia dei signori. Per quanto lo riguardava avrebbe preferito trascorrere il Natale accanto al capezzale della mamma ammalata.
E furono proprio la stanchezza e le sue pene a fiaccarlo mentre “pirlava” le forme delle torte: sbagliò un movimento e rovesciò sull’impasto una montagna di zucchero. Tentò allora di recuperare il tutto: aggiunse altre uova, canditi, uvetta , altra farina, altro burro, ma niente…L’ insieme era un’ammasso incosistente, anarchico, vagamente somigliante ad una torta ricca.
Allora iniziò a piangere. Dapprima con un pianto sommesso, come quello di un bambino, poi pianse sempre più forte. Erano lacrime di disperazione mista a stanchezza. Colavano e andavano mescolandosi all’impasto che, come fosse per miracolo, alla fine gli riuscì. Con gesto pacato, lento, per non disturbare quella montagna dolce che cresceva e cresceva, tagliò le forme e le mise a cuocere, presentendo la bufera nella bottega del suo padrone: sarebbe stato cacciato.
Ma il giorno dopo il pane dolce  meraviglioso, profumato, morbido, dorato e perfetto. Il suo padrone che lo vendette ai signori , fece davvero affari d’oro, tanto che tutti gliene chiedevano ancora ed egli andava rispondendo:- Questo è il pan de Toni. Ci vogliono mille fornai per fare tutto quello che chiedete!
Toni non venne cacciato anzi, venne chiamato per render conto di tanta e inaspettata bontà e fu costretto a riprendere le fila della sua testolina scarna per riuscire a ricordarsi cosa avesse messo in quel pane. Mah…Ricordava tutta quella pioggia di zucchero, aveva ancora davanti agli occhi la confusione e nel vivo ricordo le sue lacrime. Ecco: le lacrime! Che fossero state le sue lacrime? Con la forza della disperazione cerco di ricordarsi l’esatta procedura del suo errore…
Fu così che questo dolce spettacolo arrivò alla tavola di Ludovico il Moro, durante il suo pranzo per la proclamazione a Duca di Milano. Il Pan de’ Toni venne offerto come  Panis quidam acinis uvae confectus, cioè: pane confezionato con l’uva.
Ben presto, dal castello degli Sforza, la notizia di questa nuova bontà si sparse in tutta Milano. Il panfrutto più buono, lo definirono, con un unico dubbio: avrebbero potuto assaggiarne ancora?
Sì. Perché con un gesto elegante e lungimirante Ludovico il Moro assunse Toni quale pasticcere di corte e fece distribuire la ricetta a tutti i fornai di Milano – sicuramente più di mille.  Il pan de’ Toni, il pan frutto più buono mai assaggiato,  venne chiamato per comodità Panettone.
Eravamo nel 1495: ancora una volta da un errore nacque un mito.

Panettone

  
Per fare il panettone in casa serve solo un po’ di tempo e la voglia di impastare. Non servono invece tutte le lacrime di Toni per formare l’impasto.
Non essendo lievitato naturalmente, questo panettone va consumato entro un giorno dalla preparazione.
Per 8 persone
Occorrenti: ciotola, 1 stampo di carta da panettone di ½ kg o stampini di alluminio monoporzione
Primo impasto
75 gr di farina
45 g di acqua
5 g di lievito di birra
Secondo impasto
250 g di farina Manitoba
150 g di zucchero
100 g di latte
1 uovo + 1 tuorlo
2 g di lievito di birra
Terzo impasto
100 g di burro morbido
3 tuorli
150 g di farina manitoba
2 cucchiaini di miele di acacia
70 g di zucchero
3 g di sale
Scorza grattugiata di un limone e di un’arancia
Vaniglia
50 g di cocce di cioccolato, oppure 50 g di canditi misti
Preparazione
Aromatizziamo il burro con la vaniglia e la scorza degli agrumi, teniamo da parte.
Per il primo impasto: sciogliamo il lievito nell’acqua tiepida, uniamo la farina e prepariamo un panetto. Poniamo il panetto in una ciotola, lo copriamo e lo lasciamo lievitare in luogo caldo per 5 ore.
Per il secondo impasto: uniamo lo zucchero al primo impasto, e il lievito sciolto nel latte. Incorporiamo le uova, leggermente sbattute, la farina e impastiamo incorporando il latte rimasto. Lavoriamo la massa per almeno 20 minuti, fino a che l’impasto non si stacca perfettamente dalla ciotola. Lasciamolo lievitare, protetto da pellicola per alimenti, in luogo caldo per 5 ore, o almeno fino al raddoppio del volume.
Per il terzo impasto: riprendiamo la pasta, uniamo la farina, i tuorli, leggermente sbattuti, il miele, lo zucchero e il sale. Solo alla fine incorporiamo il burro morbido. Impastiamo a lungo e completiamo con le gocce di cioccolato o i canditi, lavorando il tempo necessario per distribuirli uniformemente. Mettiamo l’impasto nello stampo, o lo dividiamo per inserirlo negli stampini monoporzione. Proteggiamo gli stampi e li lasciamo al caldo fino a che l’impasto non ha superato il bordo. Incidiamo la superficie dei panettoni con un taglio a croce cospargiamo con zucchero in granella e inforniamoli a 170° 35 minuti per un unico panettone o per 20 minuti se sono piccoli. Raffreddiamo leggermente e sformiamo su una gratella per dolci.

foto panettone

CREMA TIRAMISU’ PASTORIZZATA
Una crema ideale da servire con il panettone è quella classica del Tiramisù. questa versione è tratta dal libro “TIRAMISU’ E CHANTILLY”, la bibbia per chi vuole specializzarsi in queste tipologie di dolci. La pastorizzazione delle uova, garantisce un risultato igienicamente perfetto.

175 g di tuorli
340 g di zucchero semolato
100 g di acqua
1 baccello di vaniglia
500 g di mascarpone
500 g di panna
In un pentolino portiamo alla temperatura di 121°C l’acqua e lo zucchero, per chi non avesse il termometro da pasticceria, ci vorranno circa 7 minuti in tutto(versiamo prima nel pentolino l’acqua e poi lo zucchero, non viceversa). Incorporate lo sciroppo di zucchero ai tuorli, sbattendo fino a raffreddamento, per circa 20 minuti Aggiungiamo il mascarpone precedentemente, sbattuto e la panna semimontata.

foto panettone e crema

7 creme 7, per farcire panettoncini
Sette idee per rendere ancora più golosa una merenda a base di panettone. In questo caso ho farcito dei piccoli panettoni.

Con la panna e gli smarties
Montiamo la panna ben soda aromatizzata con la vaniglia. Tagliamo la calotta dei panettoncini, spruzziamoli con un po’ di succo di frutta a piacere farciamoli con la panna e decoriamoli con gli Smarties

Con la frutta
Tagliamo a pezzettini della frutta fresca a piacere, tagliamo la calotta ai penettoncini, spruzziamoli con del succo di arancia zuccherato e li farciamo con della crema pasticciera e della frutta, decorandoli poi con altra frutta fresca.

Con i mandaranci e la cioccolata al latte
Tagliamo la calotta ai panettoncini li spruzzimo con un po’ di succo di mandarancio zuccherato, li farciamo con nutella, qualche spicchio di mandarancio spezzettato e decoriamo con cioccolato, mandarancio e zucchero a velo.

Con la crema di marroni
Tagliamo le calottine ai panettoncini li farciamo a del mascarpone, che avremo mescolato a un po’ di zucchero e a un po’ di cacao, aggiungiamo dei marrons glacès spezzettati e spolverizziamo con zucchero a velo.

Con la cioccolata bianca
Fondiamo la cioccolata bianca, la versiamo sui panettoncini, e ricopriamo con delle gocce di cioccolato fondente. Decoriamo con una ciliegina candita e raffreddiamo in frigorifero, prima di servire.

Con crema di ricotta e amarene sciroppate.
Tagliamo la calotta ai panettoncini, mescoliamo della ricotta allo zucchero e aggiungiamo amarene sciroppate tagliate a piccoli pezzi. Guarniamo con abbondante zucchero a velo e cacao.

Con le arance e la cioccolata fondente
Tagliamo le arance dopo averle pelate a vivo e le mescoiliamo al cioccolato fuso. Guarniamo con cioccolata fusa e zucchero a velo e scorzette di arancia tagliate sottili.

foto panettoncini

Buona settimana!

P.S. Un consiglio: il panettone è molto calorico. Se lo serviamo con creme e guarnizioni diventa il sostitutivo di un pasto. Serviamolo a colazione o a merenda e non alla fine del pasto di Natale, perché credo sarebbe troppo. Un’idea invece mangiarlo mentre si gioca a carte il pomeriggio. Vero?

Il pranzo della domenica: una minestra sentimentale

minestra di riso latte e castagnaMinestra di riso latte e castagne

Non pensate a una minestra qualunque. Questa è nostalgica, rimanda al ricordo. Confortevole nei rigidi inverni, è un piatto insolito, un’idea nuova per il nostro pranzo della Domenica. Proviamo a farla seguire da un profumato arrosto di maiale e da una morbida torta di mele e tutti apprezzeranno la sua classe discreta.
Provate questa ricetta così com’è poi le dosi diventeranno “le vostre dosi”. Infatti c’è a chi piace più salata, a chi piace più densa, chi vuole più castagne, chi ne vuole pochissime…quindi io vi propongo le mie, poi le adatterete.

Per 4 persone
200 gr di castagne lesse
900 gr di latte
100 gr di acqua
Sale
12 cucchiai di riso per minestre
Portiamo ad ebollizione il latte con l’acqua, aggiungiamo il riso e portiamo a cottura; aggiungiamo le castagne dopo circa 10 minuti di cottura. Lasciamo intiepidire e serviamo. Se questa minestra dovesse avanzare, possiamo riscaldarla brevemente il giorno dopo: è fantastica-rimando ai ricordi della mia infanzia, quando tutti è quattro al mattino ci domandavamo chi avesse mangiato la minestra…era in frigorifero?!!!- Oppure…

Arancini dolci di riso

per 2 persone

100 gr di riso e latte e castagne avanzato
½ uovo leggermente battuto
2 cucchiai di zucchero
1 cucchiaino di maizena
alcune nocciole
Pane grattato
Olio di semi
Quando il riso sarà freddo, l’ideale è appunto usarlo il giorno dopo, incorporiamo l’uovo lo zucchero la maizena e mescoliamo. Se l’impasto sembra morbido possiamo aggiungere dell’altra maizena. Formiamo delle palline e mettiamo all’interno di ognuna una nocciola, poi chiudiamo bene e la passiamo, prima nell’uovo(possiamo usare la meta dell’uovo avanzata) e dopo nel pane grattato. Friggiamo in abbondante olio di semi ben caldo, scoliamo su carta per fritti e non serviamoli subito, perché si servono tiepidi o freddi, cosparsi di zucchero a velo.

Torta buona riso-latte-castagne200 gr di minestra di riso latte e castagne avanzata

3 uova
150 gr di zucchero
50 gr di farina 00
Estratto di vaniglia
2 cucchiai di rum
2 cucchiai di burro fuso e tiepido
Montiamo gli albumi a neve con un cucchiaio di zucchero, e teniamo da parte. Sbianchiamo i tuorli con lo zucchero rimanente, aggiungiamo la farina setacciata e profumiamo con il rum. Aggiungiamo alla fine il burro tiepido, il riso, gli albumi montati a neve e mescoliamo. Versiamo in una tortiera ben imburrata e infarinata e inforniamo a 170° per 45 minuti.
E ancora: se volete realizzare questa torta in versione salata, sostituite il burro con panna liquida, lo zucchero con il grana, aggiungete delle verdure( stanno molto bene degli champignon ripassati con aglio e prezzemolo) a piacere e inforniamo alla stessa temperatura.

torta di riso

Lo zucchero fuori

Questi sono biscotti simpatici, rapidi, buonissimi, che appartengono al mio passato: me li portava un’amica Istriana di mia madre, che ora non è più tra noi.  Ricordano nella forma i Kipfer austriaci, ma ogni volta che facevo i kipfer pensando di riuscire a ripetere i biscotti di Mara, non ottenevo lo stesso risultato.  Vengo a scoprire che ne esiste una ricetta tramandata e trascritta nel ricettario di mia cognata.  Il tempo di verificarla, perchè l’uso del    del lievito di birra, come da ricetta trascritta, non mi pare appropriato e di provarla.  Con le ricette tramandate a volte succede come con il telefono senza fili: partono in un modo, e arrivano in tutt’altra maniera, sicchè il “di birra” si è rivelato, così come avevo previsto, un errore di trascrizione.  Il gusto, il ricordo di un sapore particolare e di quel biscottino a mezzaluna che si scioglieva in bocca, mi hanno messo sulla buona strada e finalmente sono riuscita a riprodurli.  Lo zucchero non è nell’impasto ma è fuori.

Assolutamente molto adatti per riempirne piccoli sacchetti, infiocchettarli e regalarli per Natale.  Perdonate l’uso della margarina ma la ricetta lo prevede.

Per circa 40 piccoli biscotti

400 gr di farina 00

un pizzico di sale

250 gr di margarina ammorbidita

3 cucchiai di latte

8 gr di baking

200 gr di zucchero a velo

Impastiamo farina, margarina, sale e il latte, fino ad ottenere un’impasto omogeneo.  Creiamo dei filoni dai quali taglieremo pezzetti lunghi circa 1,5 cm.  Da ogni pezzetto formiamo una pallina che sagomeremo a mezzaluna, disponiamoli nella teglia  rivestita.  Cuociamo in forno a 180°  per 12 minuti, con placca a metà.

Una volta cotti passiamoli ancora caldi nello zucchero a velo. Uguali!!!

Buona giornata !

.

Dodici noci

DODICI NOCI

        Pare l’inizio di una filastrocca o di uno scioglilingua.  È invece il numero ideale di noci che soddisfa il fabbisogno giornaliero  di omega 3 e omega 6, detti anche spazzini delle arterie.  Così, come necessitiamo di una mela al giorno, abbiamo bisogno di dodici noci, non una di più, né una di meno.  Sarà vero? Non so, mi piace l’onomatopea.
Non è un frutto ma un seme e, come tutti i semi oleosi, è ricca di supernutrienti, che proteggono il sistema cardiovascolare e ci aiutano a mantenere efficiente quello nervoso.   Se rompiamo una noce possiamo quasi  vedere un cuore,  se  guardiamo il suo gheriglio nell’insieme intravediamo un cervello umano: strane analogie.
Possiamo approfittarne: è la giusta stagione.  È facile usarla ogni giorno in cucina: esalta la croccantezza delle insalate, è un ottimo spuntino e si sposa molto bene con due frutti morbidi come la pera e la mela, nel dolce e nel salato.

Strudel aperto crema, noci e pere pepate

La scelta del pepe non è casuale: esalta il gusto della noce e dona all’insieme un piccante vivace.

Per 6  ministrudel

450 gr di pasta sfoglia pronta

Per la crema pasticciera da forno-ricetta di Luca Montersino

160 gr di latte intero

80 g di panna fresca

120 gr di zucchero semolato

72,5 gr di tuorli circa 3 tuorli e mezzo

15 gr di fecola di patate

½ bacca di vaniglia

Per il ripieno

3 pere William

70 gr di granella di noci

2/3 cucchiai di pane grattato o briciola di biscotto

1 cucchiaino di pepe nero, macinato al momento

Il succo di mezzo limone

1 cucchiaio di zucchero semolato

25 gr di burro

Per la finitura

1 tuorlo

20 gr di latte o panna fresca

Zucchero a velo

Prepariamo la crema: la crema pasticciera da forno è un composto più dolce e più grasso, si nota infatti la presenza della panna;  questo per far sì che la crema dopo la cottura, non si presenti ruvida.  Portiamo a bollore il latte e la panna e il contenuto del baccello di vaniglia.  Nel frattempo montiamo molto bene i tuorli con lo zucchero e la fecola.  Quando il latte bolle, uniamo il composto montato, frustiamo immediatamente con energia e portiamo a cottura.  Versiamo in una terrina, ricopriamo con pellicola a contatto e raffreddiamo immediatamente in frigorifero(la pellicola impedisce che la crema si addensi in superficie per effetto del raffreddamento).  Riduciamo i gherigli in granella con un batticarne.   Sbucciamo le pere e le tagliamo a spicchi sottili, le irroriamo con il limone e aggiungiamo lo zucchero,  50 gr di granella di noci e mescoliamo.  In una larga padella facciamo sciogliere il burro, aggiungiamo il pangrattato e lo doriamo leggermente.  Versiamo le pere nella padella e mescoliamo.  Cuociamo per 3 minuti rigirando e alla fine aggiungiamo il pepe.  Prepariamo la teglia del forno rivestendola con  carta forno.  Tiriamo con il mattarello la pasta sfoglia fino a renderla più sottile e ne ricaviamo 6 rettangoli.  Con l’aiuto di un cucchiaio mettiamo sul fondo di ogni rettangolo un cucchiaio di crema, adagiamo sopra le pere e aggiungiamo ancora un cucchiaio di  crema.  Terminiamo con la granella di noci rimasta e chiudiamo il ministrudel come se fosse un cartoccio aperto.  Raffreddiamo in frigorifero per almeno mezz’ora.  Prima di infornare pennelliamo i ministrudel  con il tuorlo miscelato al latte, spolverizziamo con zucchero a velo e inforniamo a 175° per 25 minuti.  Estraiamo la teglia dal forno, alziamo al temperatura a 200°,  spolveriamo con dell’altro zucchero a velo e rimettiamo in forno per 2 minuti circa o fino a doratura.

Tortelli alle mele, formaggio d’alpeggio e noci

     Ho usato del formaggio caprino d’alpeggio.  La signora che me lo ha venduto mi ha fatto notare che la sua capra più bella si chiama Rosita.  Come non comprarlo… quindi.   Se non abbiamo il formaggio della mia omonima capra bionda dell’Adamello,  ripieghiamo pure su della formaggella o caciotta ben  saporite, per ottenere un deciso contrasto con il dolce della mela.

Per 4 persone

Per la pasta fresca

250 gr di farina 00

1 cucchiaio di olio di oliva

2 uova

1 pizzico di sale

Per il ripieno

3 mele Golden

80 gr di formaggio d’alpeggio

1 cucchiaio di zucchero

Sale, pepe

Per la salsa di noci

80 gr di gherigli di noci

80 gr di burro

4 cucchiai di olio di oliva

50 gr di parmigiano-facoltativo

3 cucchiai di acqua di cottura

1 spicchio di aglio

Prepariamo la pasta: facciamo la fontana con la farina e il sale.  Mettiamo nella fontana le uova, il cucchiaio di olio e iniziamo a miscelare la farina con l’aiuto di una forchetta, non appena la farina sarà amalgamata, vuotiamo sul piano da lavoro e iniziamo a impastare.  Lo faremo per almeno dieci minuti, fino a che non otterremo un impasto liscio ed omogeneo.  Copriamo con  pellicola e mettiamo a riposare in frigorifero per almeno mezz’ora.  Prepariamo il ripieno: sbucciamo le mele, le detorsoliamo e le tagliamo. Le mettiamo in una casseruola  con lo zucchero e le lasciamo cuocere fino ad ammorbidimento(se si asciugassero aggiungiamo dell’acqua); togliamo dal fuoco, aggiungiamo il formaggio, regoliamo di sale e pepe e lasciamo raffreddare.  Tiriamo la sfoglia più sottile che possiamo con il mattarello infarinato.  Ne ricaviamo delle strisce alte circa 6 cm e larghe 6 cm.  Posiamo distanziati i mucchietti di ripieno e spennelliamo i bordi con un po’ di albume o un po’ di acqua.  Sovrapponiamo alle strisce con il ripieno altre strisce e chiudiamo cercando di svuotare l’aria aiutandoci con gli indici.  Formiamo quindi i tortelli rotondi o quadrati, a nostra scelta.

Per la  salsa di noci: sbollentiamo i gherigli di noce per 2 minuti in acqua bollente, e per asciugarli li strofiniamo nella carta da cucina.  Pestiamoli con un batticarne fino ad ottenere una granella grossolana.  Sciogliamo in un tegame il burro, aggiungiamo l’aglio e rosoliamo le noci per un minuto.  Aggiungiamo l’olio, regoliamo di sale e pepe e teniamo da parte.

Per il piatto: lessiamo i tortelli in acqua bollente salata.  Aggiungiamoli all’acqua dopo aver abbassato il bollore, e lo alziamo subito dopo averli aggiunti, questo impedirà la rottura della pasta.  Lasciamo cuocere per circa 8 minuti, dipende dallo spessore della pasta; scaldiamo la salsa di noci e scoliamo i tortelli con una schiumarola , posandoli direttamente nella salsa.  Aggiungiamo l’acqua di cottura, il parmigiano, se previsto e spadelliamo delicatamente per un minuto.  Serviamoli ben caldi.

Ufficializzo che le noci necessarie vanno da otto a dieci, ma dodici mi piace molto di più.

Buona settimana!

Dolcetto o scherzetto?

 

I  nostri “ ghiottoni” hanno preservato qualcosa, quindi  possiamo continuare i lavori, passare alla fase decorativa e organizzare insieme una festa di Halloween da brivido con streghe, mostri, zombie, vampiri e tutte le cose più paurose, che se le mangiamo di sicuro non ci faranno più paura.

Questo è quello che abbiamo preparato:

Per ricoprire la torta

1 panetto di marzapane (in vendita nei supermercati)
4 cucchiai di marmellata di albicocche
1 cucchiaino da tè di acqua
Colorante arancio, o giallo e rosso in gel

Scaldiamo la marmellata di albicocche con l’acqua, la passiamo al colino fine e  la spargiamo sulla torta con l’aiuto di una spatola o di un pennello da dolci, anche ai lati. Stendiamo la pasta di mandorle colorata con il mattarello sul piano da lavoro, sul quale avremo distribuito dello zucchero a velo setacciato, la avvolgiamo attorno al matterello, anch’esso cosparso di zucchero e ricopriamo la torta.  Tagliamo la pasta di mandorle che avanza e la teniamo da parte per gli altri decori.  Riempiamo la sac a poche con la ghiaccia bianca e disegniamo gli occhi e i denti.  Poi lasciamo completare ai nostri aiutanti.  Questo potrebbe essere il risultato finale.

Per decorarla

Frustino elettrico
250 gr di ghiaccia
Coloranti e caramelle a piacere

Prepariamo la ghiaccia: con il frustino elettrico iniziamo a montare 25 gr di albume.  Quando inizierà a sbiancarsi, versiamo 100 gr di zucchero a velo setacciato e 1 cucchiaio raso di succo di limone filtrato e continuiamo a montare piano.  Aggiungiamo altri 100 gr di zucchero a velo e continuiamo a montare, aumentiamo la velocità fino a che non sentiremo che diventa densa e corposa( se è troppo densa aggiungiamo ancora del succo di limone).  Aggiungiamo il colorante e mescoliamo la ghiaccia dall’alto verso il basso con una spatola, per non smontarla.  Si conserva coperta in frigorifero per circa una settimana.  Mentre la usate, ricordatevi di coprirla, perché all’aria si secca molto.

Per decorare i fantasmini di meringa

Crema spalmabile al cioccolato tipo Nutella
Sac a poche usa e getta
Confettini colorati

I bambini disegneranno le bocche e gli occhi dei fantasmini e potranno incollare dei confettini colorati al posto degli occhi.  Esistono in vendita dei tubetti pieni di crema spalmabile al cioccolato che sono veramente comodi in sostituzione della sac a poche.

Per decorare i biscottoni

250 g di pasta di zucchero(in vendita nei supermercati o nei negozi specializzati)
Pasta di mandorle (è sufficiente quella avanzata dalla copertura della torta)
Ghiaccia
Coloranti a piacere

Rivestiamo i biscottoni con la pasta di zucchero  o la pasta di mandorle avanzata colorate a piacere(possiamo ritagliare il rivestimento con lo stesso stampino che abbiamo usato per formarli prima di cuocerli), mettendo sui biscottoni un po’ di ghiaccia, per far si che il rivestimento aderisca.  Decoriamo a piacere.

Per decorare i cupcakes

Panna montata o ghiaccia colorate a piacere(la panna si colora come la ghiaccia, dopo averla montata)
Pasta di zucchero o pasta di mandorle
Caramelle, molte caramelle

Dopo aver rivestito la superficie del cupcake con pasta di zucchero o pasta di mandorle(ricordiamoci di incollare il rivestimento con un po’ di ghiaccia) , o dopo averla decorata con la ghiaccia o la panna, ci si può sbizzarrire.  Infatti…

Non dobbiamo aspettarci mai il risultato che volevamo: se pensavamo a una zucca, potrebbe essere qualcosa d’altro.  Non è la perfezione la bellezza del prodotto, ma tutto ciò ha stimolato la fantasia dei bambini. Alcuni consigli? Cercate di evitare la confusione, o pasticceranno tutto.  Rendeteli partecipi anche nel pulire e riordinare.  Usate guanti usa e getta quando colorate le ricoperture.  Puntualizzate a chi ve lo fa osservare (e capita), che questo Didò si mangia, mentre quello vero non si può mangiare.  Il dolcetto l’abbiamo, ora possiamo pensare allo scherzetto e che la festa abbia inizio!

La spesa di ottobre: Buona come una patata?

 

Forse di più. E’ più buona di una patata, più dolce e sicuramente più ricca di nutrienti.  La conosciamo come patata americana o patata dolce.
Come la patata viene dall’America centrale, e come la patata è un tubero, ma appartengono a due famiglie diverse: solanacee la prima (come i pomodori) convolvulacee la seconda.  Chi la gradisce per la sua bontà,  avrà da oggi uno o più motivi: è ricca di vitamina C, contiene vitamine del gruppo B e vitamina E; potassio, magnesio e una sostanza(nella buccia) che abbassa  la glicemia e il colesterolo: il Cajapo.  Infine non dimentichiamo le proprietà anti-aging.
Per chi non l’avesse mai assaggiata  ne approfitti,  perché la sua presenza sul mercato è limitata a questo periodo, poi diventa di difficile reperibilità.  La polpa lessata si presta a sostituire in cucina quella della patata, della zucca e della castagna, per cui ci si può davvero sbizzarrire. Ma la batata è gradevole  anche cruda completa di buccia, tagliata molto sottile e aggiunta alle insalate.
Un ultimo e non trascurabile dettaglio: è molto gradita ai bambini, anche piccolissimi.

Bizzoccheri di saraceno e batata

Usiamo la patata per i Pizzoccheri? Usiamo invece la Batata per i …Bizzoccheri.

Per 4 persone

Per gli gnocchi

350 g di polpa di batata lessata e schiacciata
30 g di farina di grano saraceno
70 g di farina 00
30 g di uovo intero
1 pizzico di sale
Per il sugo
½ verza
1 spicchio di aglio
120 g di salsiccia
1 dito di vino bianco, o grappa
40 g di grana

Dopo avere ben lavato la patata dolce, la sbucciamo e la tagliamo a pezzi possibilmente della stessa dimensione.  La lessiamo per circa 30 minuti in acqua salata, poi la scoliamo e la passiamo nello schiaccia patate o nel setaccio a mano.  Allarghiamo la polpa su un piatto e la lasciamo raffreddare.  Puliamo la verza: togliamo le foglie esterne, che useremo per altre preparazioni, togliamo il cuore che è la parte più dura e la tagliamo a striscioline, più finemente possibile.  La laviamo, la scoliamo e  la teniamo da parte, fino al momento di servircene.  Facciamo la fontata con le farine e il sale,  aggiungiamo l’uovo e la polpa di batata, impastando prima in ciotola e poi versando l’impasto sulla spianatoia e lavorandolo fino a che non risulterà ben uniforme.  Formiamo dei rotolini e tenendoli  uniti sul piano infarinato, li tagliamo con un coltello, posandoli su un piatto dove avremo messo della carta forno ben infarinata.  Prepariamo il sugo:  in una larga padella antiaderente mettiamo  4 cucchiai di olio di oliva, lo spicchio di aglio e la salsiccia, cercando di sgranarla con l’aiuto dei rebbi di una forchetta .  Rosoliamo, poi versiamo il vino o la grappa e lasciamo evaporare.  Cuociamo per 10 minuti, se necessario aggiungiamo 1 o 2 cucchiai di brodo di carne.  Lasciamo da parte.  Mettiamo a bollire abbondante acqua .  Aggiungiamo le verza,  le lessiamo per una decina di minuti, aggiungiamo il sale(quanto dovremmo aggiungere se facessimo lessare della pasta) e versiamo gli gnocchi.  Contemporaneamente iniziamo a scaldare la salsiccia; non appena gli gnocchi saliranno a galla li scoliamo con una schiumarola assieme alla verza e li versiamo nel sugo  molto bene e aggiungendo dell’acqua di cottura se si asciugassero.  Alla fine  spargiamo sugli gnocchi il grana grattugiato, mescoliamo, e serviamo ben caldi.

Ciambella di cioccolato e batata con pralina di noce speziata

La polpa della batata se cotta, ricorda molto nella consistenza e nel sapore  quella della castagna, per cui si adatta a sostituirla come base dei dolci autunnali.

Per 6 persone

Per la ciambella

180 g di zucchero
150 g di polpa di batata
150 g di farina 00
70 g di cioccolato fondente
50 g di uova intere
½ bicchiere di latte
2 cucchiai di rum
8 g di lievito in polvere
2 g di sale

Per la pralina alle noci

Carta forno
50 g di gherigli di noce
½ stecca di cannella
3 chiodi di garofano
2 grani di pepe
75 g di zucchero semolato

Prepariamo la pralina: tostiamo la frutta secca in forno a 150° per una decina di minuti e teniamo da parte coperte per trattenere il cado.  Pestiamo In un sacchetto di cellophane per sottovuoto le spezie, o in un mortaio (dobbiamo ridurle quasi in polvere).  Introduciamo le noci nel sacchetto con le spezie o nel mortaio e riduciamole in pezzi non troppo piccoli. Per il caramello: preriscaldiamo una casseruola e versiamoci un terzo dello zucchero.  Mescoliamo per ottenere un colore uniforme,, aggiungiamo un altro terzo dello zucchero senza smettere di mescolare.  Aggiungiamo infine l’ultimo terzo per ottenere il caramello finale.  Aggiungiamo la frutta secca ancora calda e la polvere di spezie, mescoliamo rapidamente, poi stendiamo il composto  su una placca da forno unta d’olio e ricoperta di carta forno.  Lasciamo raffreddare a temperatura ambiente, poi rompiamo la pralina in pezzi o la mettiamo in  nel mixer per tritarla finemente.        .  Prepariamo la ciambella: imburriamo e infariniamo uno stampo da ciambella da cm 20, in mancanza possiamo usare una tortiera, o uno stampo da plum-cake.  Imburriamo e infariniamo molto bene lo stampo.  Passiamo la polpa della batata lessa al setaccio e la lasciamo scendere in una ciotola.  Con l’aiuto di un frustino elettrico la montiamo assieme allo zucchero e al sale.  Aggiungiamo il cioccolato fuso assieme al burro, lasciato intiepidire; uniamo anche l’uovo e mescoliamo, sempre aiutandoci con il frustino.  Setacciamo la farina con il lievito e li uniamo poco alla volta all’impasto, alternando le polveri al latte e al rum.  Dobbiamo ottenere un impasto abbastanza consistente, che verseremo a cucchiaiate nello stampo.  Inforniamo a 170 ° per circa 30 minuti.  Una volta cotta la ciambella, lasciamo intiepidire e sformiamo delicatamente, lasciando poi raffreddare del tutto su una gratella.  La rifiniamo:  questa ciambella sarà sformata al contrario, ovvero risulterà sopra la parte che solitamente sta sotto.  Pennelliamo con due cucchiai di gelatina di albicocche calda, che avremo passato al colino fine, poi cospargiamo con la pralina di noci.

Buona settimana.