Biancomangiare di latte con frutta e canditi

biancomangiare di latte

Sono tra coloro che hanno avuto il piacere di sentire il sapore del latte appena munto e che sicuramente non lo dimenticheranno mai. C’erano una volta mille motivi per bere latte e in casa non doveva mai mancare. Tanto che farsi mandare dalla mamma a prenderlo diventava la scusa per un uscita fuori programma. Il latte era obbligatorio a colazione, frequente a merenda e spesso diventava la cena, macchiato di caffè e con il pane biscottato.
Io bevo ancora molto latte. Gli sono affezionata, come Linus alla sua coperta. Non so se per via della fedeltà al mio animo fanciullo o per la persistenza alla lattasi, ma latte e biscotti, riso con il latte, polenta con il latte, minestra di latte e castagne – se c’è anche la zucca è una vera leccornia – frittura di latte, sono tuttora i miei cibi consolatori.
Ci sono adesso, almeno pare, mille motivi per non bere più latte. Tuttavia, tra la fiducia nelle sue enormi qualità e il moderno scetticismo, il latte vince. Non smetteremo mai di berlo almeno fino a quando esisteranno il cappuccino, il macchiatone, il tè col latte, il latte e menta e…il biancomangiare di latte. Buona preparazione.

Per 4 persone

250 g di latte intero

50 g di panna

1 pizzico di sale

10 g di zucchero semolato

20 g di maizena

2 cucchiai di arancia candita

1 punta di vaniglia in polvere

1 punta di cannella in polvere (facoltativa)

Frutta semicandita a piacere per servire

Preparate la frutta semicandita: tagliate la frutta e mettetela in una ciotola con zucchero semolato e succo di limone a piacere. Lasciatela ad insaporirsi per almeno 6 ore in frigorifero, poi scolatela e conservate il succo.
Per il biancomangiare: unite al latte la panna, il sale, lo zucchero, la cannella, la vaniglia  e la maizena. Miscelate con una frusta e cuocete fino ad addensare. Fate raffreddare, mescolando ogni tanto. Unite i canditi e amalgamateli. Stratificate nei bicchieri o nelle coppette il biancomangiare e la frutta.
Per servire: fate raffreddare la preparazione in frigorifero  per almeno 2 ore. Irrorate con il succo della frutta e decorate con la frutta semicandita a piacere.

Il mio consiglio: se non vi piacciono i canditi potete sostituirli con frutta secca macinata grossolanamente. In questo caso aumentate la quantità di zucchero nel biancomangiare.

Felice giornata a tutti.

La torta di mele per la Domenica

Per alcuni è bestiale per altri è subsonica, ma comunque non è un giorno qualunque. Sia che la si passi sul divano, allo stadio o al centro commerciale; in famiglia, con gli amici o con l’amante, Domenica è sempre Domenica ed è il giorno ideale per fare una torta, di mele.
E fu proprio in un pomeriggio spompo di una Domenica dell’anno mille e trecento che fu inventata la prima torta di mele. Era, sì, davvero lo raccontano, un pomeriggio senza nessuna chance per Guglielmo, l’inventore della torta: nemmeno una pulzella, una partita a scacchi o dadi; nessun torneo di soule. Zia Genoveffa maniaca del foraging, che allora era una necessità e non una virtù, gli aveva portato un bel cesto pieno di mele e di cipolle. E lui creò la sua torta di mele e cipolle, la prima, nei secoli dei secoli e la sua chance della Domenica pomeriggio.
La mia torta di mele per questa Domenica non è una creazione, non ha le cipolle: è solo una tra le tante tantissime torte di mele del dopo Guglielmo e la mia chance per questa Domenica. A voi, buona preparazione.torta con pere e mele al marsala

 

Per 10 persone

Farina 300 g

Zucchero 120 g

Burro 120 g

Uova 80 g

1/2 bustina di lievito per dolci

Marsala 50 g

Pere Williams 300 g

Mele Golden 300 g

Sale un pizzico

Ammorbidite il burro, prima a temperatura ambiente e poi con una spatola, così da poterlo lavorare con facilità. Montate il burro con un frustino elettrico o con una impastatrice fino a renderlo spumoso. Unite lo zucchero, il sale e dopo circa 2 minuti aggiungere, sempre montando, le uova leggermente battute. Di seguito versate sul composto il marsala e infine la farina setacciata con il lievito. Sbucciate la frutta e tagliatela a cubetti, lasciando da parte 1 pera e 1 mela che taglierete a fettine. Unite al composto i cubetti  di mela e pera e mescolate con cura. Imburrate e infarinate la tortiera e versatevi il composto fino a 2/3 della capienza. Disponete le fettine di pera e di mela sulla superficie della torta e infornate. Cuocete in forno preriscaldato a 180° in modalità statica per 45 minuti. Questa torta si può conservare in frigorifero per 5 giorni coperta.

Come decorarla: potete cospargerla con zucchero a velo, oppure sciogliere del cioccolato bianco e colarlo con un cucchiaino sulla superficie decorando a piacere.

 

Felice giornata!

Da “I diari del microonde”: torta con mela e farina di cocco

Caro diario,
a chi devo dire grazie, se lei, oggi, si è accorta di me? Ad un Luglio bollente? Al tavolo di acciaio che è quasi un barbecue? Già, molto probabilmente.
Vedi: forse la mia presenza è fin troppo discreta. Ne risulta che io passi inosservato, nonostante mi dia le spalle, per gran parte del suo tempo. Troppo poco si ricorda di me, mentre avanza inesorabile sulla strada dei suoi pasticci. Alla fine tra me e “lui”, vince sempre “lui”. Quello lì. Che pure è vecchio e fin troppo prammatico. Caro diario, non ho parole. Ancora non ha capito cosa potrei fare per lei.
E pensare che, invece di sfruttarmi brutalmente, sconsideratamente, potrebbe approfittare della mia delicatezza per scopi rientranti nella normalità e non solo per azzardi sperimentali. Un giorno – mi sovviene spesso – mi hai lasciato quasi senza portello. Un altro, inondato di caramello che ancora oggi ne sento il profumo. Cosa combina certe volte con me!
Oggi, però, dopo questo esperimento di Luglio, aveva una faccetta angelica, sentimentalmente coinvolta ed io ne sono felice e resto tutto intero. Speriamo…
Ad ogni buon conto, caro diario, valle a capire tu, le donne!
                                                                                                     Il suo microonde

torta al micronde con mele e cocco

 

Ingredienti per una pirofila  da cm 20×15

Farina g 100

zucchero semolato g 100

burro g 100

sale 1 pizzico

uova 2

succo di limone 1dl

lievito per microonde  g 6

marsala o passito 1 cucchiaio

mela 1

farina di cocco 3 cucchiai

Occorrenti: recipiente per cottura al microonde, ciotola, frustino elettrico, carta da forno

Tempo di preparazione: 18 minuti

Lasciate il burro a temperatura ambiente o mettetelo nel microonde a media potenza (450 Watt) per 20 secondi. Sbucciate la mela, togliete il torsolo e tagliatela sottile a spicchi o triangoli, irroratela con poco succo di limone e tenetela da parte. In una ciotola mettete il burro, un pizzico di sale e lo zucchero. Con il frustino elettrico montateli per ben amalgamarli (circa 1 minuto). Unite poi le uova uno alla volta sempre montando, il latte, il marsala e la farina setacciata con il lievito. Mescolate a mano con molta cura fino ad avere un impasto liscio. Rivestite la pirofila con carta da forno. Versate l’impasto e completate con la mela e la farina di cocco. Cuocete a media potenza per 12 minuti. Prima di togliere il dolce lasciatelo nel microonde ancora 1 minuto. Se desiderate colorare leggermente la superficie ponete il forno sulla funzione grill e cuocete per 2 minuti. Servite questa torta con gelato al limone.

Tempi e potenza di cottura

Ovviamente i tempi di cottura dipendono dalla potenza programmata, ma non solo. Sono importanti anche: la temperatura degli alimenti introdotti, la quantità delle porzioni, le modalità di cottura scelte e il recipiente. Il grande vantaggio, soprattutto in caso di torte, è quello di poter controllarne sempre il punto di cottura (non sempre è possibile con il forno tradizionale), per regolare poi il tempo. Fondamentale è comunque il tempo di riposo dopo la cottura effettiva, durante il quale l’alimento continua a cuocere e il calore si diffonde alla perfezione. Questo tempo di riposo va aggiunto al tempo effettivo. Più gli alimenti sono densi più il tempo di riposo deve essere lungo, anche fino a tre minuti.L’indicazione della potenza di cottura, non è standard, ma dipende dalla marca del forno. Per un dolce come questo le indicazioni potrebbero essere espresse in numeri: 6, in percentuale: 60% o in Watt: 450.

 

 

Felice giornata!

Mousse di more con aspic al passito

mousse di more con aspic

Se il gelato si scioglie a guardarlo

Il semifreddo si accascia

Il tiramisù punta dritto verso la pazzia,

Ci vuole una mousse di frutta.

Perché lei è,

Sempre com’è,

E così sia.

 

Ingredienti per la mousse di more

more 250 g

zucchero 60 g

meringa all’italiana 50 g*

panna montata morbida 150 g

gelatina in fogli 8 g

Preparazione
Frullate le more unendo lo zucchero e poco succo di limone. Tagliate la gelatina in fogli mettetela in una fondina, ricopritela con 40 g di acqua e lasciatela ammorbidire fino a quando non avrà assorbito l’acqua.. In un altra ciotola mettete la meringa all’italiana* e con una spatola amalgamate poco per volta la purea di more frullate per ottenere un composto dal colore uniforme. Scaldate in un pentolino 2 cucchiai di panna,  senza portarla all’ebollizione. Fuori dal fuoco unite l’intero contenuto della fondina (la gelatina + l’acqua eventualmente rimasta) e mescolate con una piccola frusta. Tenete da parte. Montate la panna unendo poco per volta la gelatina sciolta nella panna. Unitela al composto di more e meringa all’italiana con delicatezza e formate la mousse. Versatela in coppette e raffreddate in frigorifero per almeno 4 ore.

Ingredienti per l’aspic

vino passito 2 dl

acqua 1 dl

gelatina in fogli 6 g

Frutta fresca mista 200 g

Preparazione
Tagliate la frutta a pezzi piccoli, lasciando interi i frutti di bosco. Versateli in una ciotola e unite poco zucchero. Mescolate. tagliate la gelatina in fogli, mettetela in una fondina e copritela con 30 g di acqua. Lasciate ammorbidire fino a totale assorbimento dell’acqua. Scaldate in un pentolino l’acqua e il vino passito e unite tutto il contenuto della fondina (acqua + gelatina).

Finitura
Prelevate le coppe di mousse dal frigorifero e versate uno strato di gelatina al passito alto 5 mm. Mettete  per 10 minuti in freezer. Togliete le coppette dal freezer e sistemate su questo primo strato di aspic la frutta a pezzetti, suddividendola per ogni coppetta armoniosamente. Coprite con la gelatina al passito rimasta. Rimettete in freezer per 20 minuti e poi in frigorifero fino a completa gelificazione dell’aspic.

*Come preparare la meringa all’italiana senza termometro

Pesate l’albume e mettetelo nella ciotola della montatrice (se usate il frustino elettrico: in una ciotola, non bassa). Calcolate il doppio del peso dell’albume in zucchero semolato e unitene un cucchiaio all’albume da montare. Mettete lo zucchero in un pentolino e aggiungete acqua fino a coprirlo (non schizzate lo zucchero sulle pareti del pentolino). Cuocete su fuoco medio e dopo 6 minuti iniziate a montare l’albume. Dopo 4 minuti ancora lo zucchero e l’acqua avranno iniziato a formare delle bolle. Versateli a filo sull’albume senza smettere di montare e continuate fino a raffreddamento completo (ci vorranno circa 15 minuti). Trasferite la meringa all’italiana in frigorifero e usatela entro 3 giorni. Oppure potete congelarla e usarla entro un mese.

La mousse di frutta è gradevolmente fresca. Anche senza aspic è  un ottimo dessert estivo se avete ospiti e fa, come in questi giorni, assai caldo. Potete decorarla con panna o frutta sciroppata o macedonia. Lasciata in frigorifero fino al momento di servirla, si mantiene perfetta.

Felice giornata a tutti!

 

,

Flan all’ananas: la fine gloriosa di un tiramisù

Io sono un valoroso tiramisù. Sono o ero: ora nutro dei dubbi. Prima mi vogliono grande e grosso, come se non dovessi bastare mai. Poi, e qui sta l’inghippo, vogliono disfarsi di me: da tiramisù, divento mettilolà, dammeloqua… ed è tutto un fuori e dentro dal frigorifero. Sono grande e grosso, sì, ma un poco giuggiolone e tendente – l’avreste mai detto – al delicato e mi fan male gli sbalzi di temperatura!  Così, dopo avermi usato e poi cambiato nome centomila volte, arriva l’ultimo appellativo, quello senza alternative e ritegni: buttalovia. Ora: la vita è cosi e ti fa sempre fuori, ma questa è, in vero, una gran brutta fine: una brutta fine nell’umido dove è tutta una livella. Dove, se mi va bene, vengo improvvisamente investito da una manciata di spaghetti al pomodoro o devo aprirmi un varco tra gli ossi del pollo; cercare di fermare una doccia fredda di minestrone o una pioggia di riso come uno sposo appena sposato. Altro non oso narrare. Ma che faccenda! Calatevi, miei cari, nei miei ingredienti, pardon: panni. Non dimenticatevi del mio passato. Io ero un valoroso tiramisù, capace di rinvigorire le forze e smuovere anche gli appetiti più deboli. Non è che per questo mi merito forse una fine un po’ più gloriosa? flan all'ananas Ingredienti: 150 g di tiramisù alla frutta avanzato (in questo caso ananas), 100 g di panna fresca liquida, 2 uova, 100 g di polpa di frutta (la stessa del tiramisù), 2 cucchiai di maraschino per la frutta, marmellata a piacere per decorare Occorrenti: ciotola, mixer (frullatore), teglia da forno e carta da cucina per il bagnomaria Tempo di preparazione: 2 ore Preriscaldate il forno a 180°C. In un mixer frullare a bassa velocità l’avanzo del tiramisù con la polpa di frutta. Versare in una ciotola e aggiungere le uova. Infine unire la panna. Non ho aggiunto zucchero, ma se volete potrete aggiungerne 50 grammi. Mescolate molto bene. Versare il composto in stampini monoporzione e preparate il bagnomaria. Adagiate sul fondo del recipiente di cottura dei fogli di carta da cucina, che isoleranno il fondo dei dolcetti dal calore diretto, Appoggiate gli stampini all’interno e versate tanta acqua ben calda, quanta ne basta per arrivare ad un centimetro dal bordo del recipiente di cottura. Infornate nel forno al medio livello e cuocete per 20 minuti a 180°C, in seguito abbassate la temperatura di 20°C e proseguite la cottura per 20 minuti. Il dolce sarà cotto quando inserendo la lama di un coltello ne uscirà quasi del tutto pulita. Se avete un termometro da cucina vi sarà facile misurare la temperatura di cottura al cuore: 65°C. Estraete i flan forno senza toglierli dal bagnomaria e lasciateli intiepidire. Copriteli poi con pellicola e raffreddateli almeno per 6 ore in frigorifero. Durano cinque giorni se tenuti ben coperti. Il tiramisù avanzato si può utilizzare evitando, quindi, il pericolo delle contaminazioni batteriche, soprattutto se le uova non sono state pastorizzate ( non dura più di due giorni).  Si possono riutilizzare sia il tiramisù alla frutta che quello tradizionale sostituendo, in questo caso,  la polpa di frutta con altro mascarpone o crema spalmabile alle nocciole ed usando al posto del maraschino del cognac. Infine si decora con scaglie di cioccolata o una generosa spolverata di cacao. Il dolce è ancora più gradevole se consumato ben freddo. Felice giornata a tutti.

Un dolce trionfale per le mamme: la torta degli angeli con frutta

E non me ne vogliano i papà, che son già stati accontentati: biscotti a forma di attrezzo da lavoro, tagliatelle fatte in casa e altro. Per gli angeli, quelli in carne ed ossa che sono le mamme, è bella la Torta degli angeli. Candida di un candore quasi abbagliante; soffice e leggera, perché assolutamente priva di grassi e poi alta. Alta da diventare trionfale. “Alta fino al cielo”, mi ha detto Caterina una volta da piccola. Certo: fino al cielo, se no che torta degli angeli sarebbe?
Buona, buonissima festa della mamma.

angel cake

 

Ingredienti: 480 g di albumi*, 320 g di zucchero semolato, il succo di mezzo limone, la buccia di un limone e di un’arancia, 8 g di cremor tartaro o lievito, 160 g di farina bianca, un pizzico di sale, estratto di vaniglia o il contenuto di una bacca.
Occorrenti: stampo rotondo abbastanza alto o stampo apposito da Angel cake
Tempo di preparazione: 50 minuti

Montare gli albumi che avrete tenuto una notte a temperatura ambiente a neve, con il cremor tartaro e unire lo zucchero un po’ per volta, continuando a montare. Setacciate la farina per 3 volte e unitela agli albumi con una spatola. Bagnare leggermente lo stampo e rivestitelo con carta da forno (prima il fondo e poi attorno al bordo). Versare il composto nello stampo e infornare a 190° per 40 minuti. Una volta  cotto, lasciatelo nel forno con il coperchio in fessura per 10 minuti. Poi appoggiatelo sulla gratella e lasciate che scenda da solo. Fatelo raffreddare e tagliatelo a strati (almeno 4).

Per la farcitura

La torta degli angeli  è un dolce soffice ed al contempo leggermente spugnoso. Questo lo rende perfetto per farciture agli sciroppi o comunque bagnate. In questo caso ho usato frutti di bosco e fragole, ma potreste usare mele caramellate e prugne. Ancora una valida alternativa è rappresentata dalla frutta sciroppata che potete mescolare a crema pasticciera o panna.

Ai frutti di bosco e fragole: pulire e mondare circa 400 g di frutti di bosco e fragole. Metterli in una ciotola e irrorarli con poco succo di limone. Unire 4 cucchiai di sciroppo di zucchero di canna (lo trovate nei supermercati, nel reparto dello zucchero e dei dolcificanti) e 3 cucchiai di marmellata a piacere (meglio di fragole o frutti di bosco) dopo averla scaldata e passata al colino fine. Mescolate e lasciate riposare per un’ora. Poi farcite ogni strato e chiudete con l’ultimo decorando a piacere. Potete unire del kiwi o foglie di menta.

Alle mele caramellate e prugne: sbucciate 4 mele e denocciolate 20 prugne secche. Tagliate le mele a piccoli pezzi e irroratele con poco succo di limone. Mescolate. Sciacquate le prugne, asciugatele e tagliatele a pezzettini. Scaldate molto bene una padella antiaderente e versate un cucchiaio di zucchero semolato. Non appena sarà quasi del tutto caramellato, unite un altro cucchiaio e caramellatelo. Fate in questo modo con altri 3 cucchiai. Unite al caramello completato i pezzetti di mela, i pezzettini di prugna. Mescolate. Può darsi che lo zucchero si attacchi al cucchiaio, non importa. Il caramello alla fine si scioglierà completamente. Portate a cottura per 5 minuti, e aggiungete a piacere 2 cucchiai di buon marsala e della cannella in polvere. Lasciate poi raffreddare e farcite la torta. Chiudete l’ultimo strato decorando con mele prugne e piccoli pezzi di cannella. Bellissimo!

*Con i tuorli avanzati potete preparare una crema pasticciera e farcire la torta con crema e ananas sciroppata.

Crema pasticciera detta proporzionale

Calcolate per ogni tuorlo 1 etto di latte, 25 grammi di zucchero e 7 grammi di maizena. Montate i tuorli con lo zucchero, la maizena e 2 prese di sale. Scaldate il latte e unitelo a filo al composto di tuorli. Rimettete la casseruola sul fuoco e scaldate fino ad addensare. Ci vorranno circa 8 minuti. Questa crema ha una media densità che può essere rafforzata aumentando la quantità di maizena a 10 grammi per ogni tuorlo. Inoltre potete aromatizzarla a piacere con buccia di arancia o limone o bacca di vaniglia da mettere nel latte che si scalda e poi filtrare.

Care mamme, ora dobbiamo solo festeggiarci e con tutto il cuore!

Cambiamento lento: l’ananas candito

Non abbiate fretta: Il tempo per la canditura dell’ananas è un tempo lungo. Armatevi di pazienza: sono quindici giorni di tranquilla gestazione sulla quale non si discute; che non si anticipa, dentro cui si attende. Pochi passaggi  senza fatica, ma puntuali e fatti di cure amorevoli per portare a termine questa voluta metamorfosi, quasi sorprendente. Lento è il cambiamento e il risultato sarà un elogio alla calma e al suo buon uso.
Se pensate che portare pazienza non serva più in questa nostra età che corre, sappiate che questo tempo vi farà ricredere. Se siete stati più volte illusi dalle cure amorevoli, sappiate che questo non è il caso. Saprete amorevolmente attendere. Prenderete il giusto tempo. Apprezzerete i giusti passaggi, aspetterete senza noia.
Dopo tutto la vita è più simile a uno zampillio che ad un fiume veemente. Godetevi allora l’andamento lento di questa canditura e tutto ciò che ne deriverà.

ananas 7 Ingredienti: 2 ananas maturi ma ben sodi, zucchero, glucosio (facoltativo)

Occorrenti: vassoi non metallici o pirofile, griglia, paletta forata

Fase 1

Con un coltello affilato tagliate il fondo e la cima dell’ananas. Togliere la buccia e tagliatelo a fette spesse 1 cm.  Con un taglia-biscotti o con un coltellino togliete la parte interna fibrosa.

ananas 1

Fase 2

Pesate l’ananas e mettetelo in una casseruola con 3 dl di acqua ogni 500 g di frutto. Cuocetelo a fuoco medio per circa 15 minuti fino a che non si ammorbidisce. Prendete una pirofila da forno, non di acciaio, che possa contenere la griglia. Togliete le fette dalla casseruola con un mestolo forato e posatele sulla griglia. Fatele ben sgocciolare e conservate il liquido di cottura.

Fase 3

Calcolate per ogni 3 dl di liquido 175 g di zucchero semolato o 125 g di glucosio e 60 g di zucchero semolato. Aggiungete al liquido di cottura porre sul fuoco e mescolare per sciogliere bene.

Fase 4

Sistemate le fette di ananas nella pirofila, portate lo sciroppo ad ebollizione e versatelo sulle fette di ananas. Mettete sopra le fette un foglio di carta forno per mantenere la frutta bagnata. Lasciate riposare per 24 ore.

ananas 3

Fase 5

Mettete la griglia nel vassoio. Togliete la carta oleata dall’ananas e con la paletta forata, prendete le fette di ananas e mettete a sgocciolare sulla griglia. Versate lo sciroppo in un pentolino.

Fase 6

Aggiungete 60 g di zucchero semolato per ogni 3 dl di sciroppo, mescolate e portate ad ebollizione. Rimettete le fette di ananas nel vassoio e versatevi sopra lo sciroppo. Coprite con carta da forno e lasciate riposare per 24 ore.

Fase 7

Per 5 giorni di seguito ripetete le fasi 5 e 6. All’ottavo giorno aumentate la concentrazione dello sciroppo. Unire 90 g di zucchero semolato ogni 3 dl di sciroppo, mescolate portate ad ebollizione  versatelo sulle fette di ananas. Coprite le fette con carta da forno e fate riposare per 48 ore.

Fase 8

Al decimo giorno aggiungete di nuovo 90 g di zucchero semolato ogni 3 dl di liquido, mescolate portate ad ebollizione e versatelo sulle fette. Coprite con carta da forno e lasciate riposare per 4 giorni.

ananas 4

Fase 9

Al quattordicesimo giorno, togliete le fette dallo sciroppo con la paletta, operando delicatamente e posatele sulla griglia. Lasciate asciugare in luogo caldo e asciutto per 3 giorni.

ananas 5

L’ananas sarà pronto quanto non appiccicherà più. Tagliatelo a spicchi e servite. Si conserva per un tempo indefinito in recipienti non metallici a chiusura ermetica. Meglio separare le fettine con strati di carta da forno.

Con lo zucchero rimasto

Scaldate leggermente, unite poco sciroppo di limone* di limone e unite 2 parti di farina di mandorle. Mescolate e lasciate riposare coperto per un giorno. Trascorso il tempo prelevate l’impasto con un cucchiaino da tè,  formate delle palline poco più grandi di una nocciola e passatele nello zucchero semolato.

bon bon fondant ananas e mandorle

Buona giornata a tutti!

 

 

 

La serendipità, la Tarte Tatin e…

 

Che cosa c’è dietro ad un errore? Dietro ad un errore c’è sempre una causa. Poi c’è l’effetto. Spesso si discute dell’errore, anche troppo dell’effetto, ben poco della causa. Prendiamo ad esempio un caso d’errore culinario universamente riconosciuto: la Tarte Tatin.
L’errore: si narra che la cuoca, una delle sorelle Tatin, si dimenticò di mettere il fondo di pasta  nella tortiera e quindi riparò al danno mettendo la pasta sopra.
L’effetto: si entra di fatto nel meraviglioso mondo della serendipità, all’interno del quale l’errore produce una, in questo caso, dolce scoperta. Un effetto a dir poco prorompente, una serendipità fortunatissima che scaturisce in un dolce squisito. Serendipità  che, tradotta in parole povere, significa in fine:  ho sbagliato, ma ho indovinato.
La causa: non si sa nulla in merito a ciò che sta dietro al  marchiano errore di colei che si apprestava a infornare, come faceva ogni giorno, una classica tarte aux pommes.
“ Cielo! La pasta! E’ rimasta! Qua…” disse tra sé Stephanie Tatin. E non sapeva di aver preso comunque la strada giusta, quando in preda alla delusione e a un leggero frenetico panico, aprì il portello del forno e sistemò la pasta sopra le mele profumate, sperando che la sorella maggiore non se ne accorgesse.
Nulla si sa. Ma lo si può ben immaginare. Dietro all’ errore, alla serendipità, alla Tarte Tatin  ci può essere solo un’unica, beata, svagata ragione: un pensiero d’amore.

tarte tatinIngredienti per 8 persone: 5 mele medie, 5 cucchiai di zucchero, poco succo di limone, 40 g di burro, 200 g di farina bianca, 100 g di burro, 1 cucchiaio di zucchero, 2 buone prese di sale, estratto di vaniglia, 2 cucchiai di acqua freddissima
Occorrenti: ciotola, coltelli, padella, tortiera rotonda diam. cm 24, carta forno
Tempo di preparazione: 50 minuti + riposo della pasta

In una ciotola versate la  farina e mescolarla con una mano. Aggiungete il sale, lo zucchero e il burro freddo tagliato a pezzettini e la vaniglia. Con l’aiuto di due coltelli tagliate il burro in pezzi sempre più piccoli all’interno della ciotola. Ultimate sfregando il burro tra i polpastrelli delle dita. Alla fine dovrete ottenere un impasto ben sabbiato. Unite l’acqua ghiacciata e impastate fino a formare una palla. Schiacciatela formando un parallelepipedo, poi coprirlo con pellicola e tenerlo in frigorifero per almeno un’ora.
Sbucciate le mele e tagliatele ognuna in 8 spicchi. Scaldate la padella antiaderente e caramellate lo zucchero a secco: un cucchiaio per volta, aggiungendo il secondo quando il primo si sarà quasi del tutto caramellato e cosi via. Aggiungete il succo di limone e le mele. Cuocete per 5 minuti e unite il burro. Mescolate per sciogliere bene il caramello per creare uno sciroppo.
Foderate la tortiera con carta forno leggermente bagnata e strizzata. Distribuite sul fondo gli spicchi di mela con la parte convessa verso il fondo.
Con il matterello stendete la pasta a 3 mm. di altezza e ritagliate un disco un dito e mezzo più largo del fondo. Aiutandovi con il mattarello coprire le mele con il disco di pasta e con i rebbi di una forchetta piegarne la parte eccedente all’interno. Bucherellate la pasta e infornate in forno statico a 175°C per 35 minuti, placca a metà. Una volta cotta la torta va raffreddata leggermente e rovesciata sul piatto da portata.
La Tarte Tatin è ottima servita tiepida e accompagnata con panna liquida o gelato alla vaniglia. Ho decorato la mia Tatin con meringa all’italiana.
Buona giornata!

 

Torta all’acqua di pesca e cremoso alle mandorle

Torta all'CQUA di pesche

E’ una torta all’acqua di pesche, questa, e badate bene – lo dice il titolo stesso – non è un panino è una torta. Lo preciso per via del fraintendimento che, vuoi la fotografia, vuoi la forma stessa, ha provocato. Non è la torta che poteva essere: è la torta che è, niente di più. Doveva essere così: a forma panino. Punto.
Ma non voglio parlare per lei, anche se lei stessa avrebbe da dire i suoi perché – se fossi una torta non gradirei il qui pro quo – voglio invece esporre il panino che potrebbe non solo sembrare ma essere davvero.
Dunque: si prenda un panino-paninone, un bell’hamburgherone, anzi, no, piuttosto del salmone. Si tagli il panino in tre strati (potrebbe essere difficile, ma si può tentare) e lo si farcisca con il salmone e con una misura incontenibile di  maionese lasciando che sbordi ben bene. Lo si chiuda all’uopo.
Si brandisca di seguito il tubone della maionese e si decori la cupola del sopra menzionato con riccioli e volute. Si proceda poi con l’addentare un pezzo di panino e un pezzetto di torta, trovandovi  le differenze.
Ah, dimenticavo, prima bisogna fare anche la torta. Ecco qua!

Ingredienti per una torta di 20/22 cm. di diametro
Occorrenti: frustino elettrico o impastatrice con la frusta, ciotole, spatola, tortiera rotonda, carta da forno, casseruola, colino, pellicola, coltello seghettato, coltello, sac a poche

Per la torta
175  g di farina, 1/2 bustina di lievito, 125 g di zucchero semolato, 4 cucchiai di acqua di pesca, un pizzico di sale,  uova

Per il cremoso di mandorla
250 g latte di mandorla, 60 g di zucchero semolato, 100 g di panna, un pizzico di sale, 8 di gelatina in fogli

Per le pesche semi candite
350 g di pesche gialle, 75 di zucchero semolato, 30 g di succo di limone

Per decorare
2 cucchiai di gelatina di albicocche, 50 g di cioccolato bianco

Preparazione

Pesche semi candite
Sbucciare le pesche e tagliarle a spicchi sottili. Metterle in una ciotola coprirle con lo zucchero, versare il succo di limone e mescolare. Lasciare macerare in frigorifero per una notte. Il giorno dopo scolare e tenere da parte il succo di macerazione (acqua di pesca)
Cremoso alla mandorla
Mettere la gelatina a bagno in acqua fredda per 10 minuti. Scaldare il latte, la panna, lo zucchero e il sale senza farli bollire. Fuori dal fuoco aggiungere la gelatina strizzata e mescolare con una frusta per scioglierla completamente. Passare al colino fine e raffreddare per 12 ore in frigorifero, coperto con pellicola
Torta
Setacciare la farina con il lievito per 2 volte. Dividere le uova e montare a neve gli albumi, poi metterli il frigorifero. Montare i tuorli con lo zucchero e il sale fino a sbiancarli. Con una spatola unire ai tuorli 4 cucchiai di acqua di pesca e versare la farina un po’ per volta amalgamandola con la spatola. Aggiungere al composto gli albumi molto delicatamente. Imburrare la tortiera e rivestirla prima sul fondo poi ai lati con carta da forno. Versare l’impasto e sbattere leggermente su una superficie piana per livellare. Infornare a 170°C per 35 minuti.

Montaggio del dolce

Con il frustino elettrico montare per 3 minuti il cremoso appena tolto dal frigorifero.Con il coltello seghettato tagliare la torta in tre strati. Sistemare il primo strato sul piatto da portata e con l’aiuto di un cucchiaio bagnarlo con parte dell’acqua di pesca. Coprire con il cremoso di mandorla e metà delle pesche. Coprire con il secondo strato, ripetere la stessa farcitura e ricoprire con l’ultimo strato. Pennellare con la gelatina di albicocca e decorare con il cioccolato bianco sciolto fatto scendere dalla sac a poche.

Felice giornata!

 

La Baklavà

genio della lampada

Eh eh eh! La vita è un ristorante, è come un gran buffet ! Perché  tutto ciò che chiedi avrai, grazie a un amico come me! Oh son felice di servirti, sei il boss, il re, la star! E dolci d’ogni tipo assaggerai, gradisci ancora un po’ di Baklavà? WHAHAHA! OH MA! WHAHAHA! NO NO! WHAHAHA! NANANAA!

Che altro dire? Niente, perché ha detto tutto lui: il genio della lampada. Eh sì ce ne vorrebbero di amici così!
Allora, è il genio che ve lo chiede: volete ancora un po’ di Baklavà? Nooo?! Perché, non l’avete mai assaggiata? Bene,  il genio la raccomanda – molto probabilmente è il suo dolce preferito – e io posso provvedere alla ricetta.
Nel frattempo, volendo sperare anch’io in questo speciale amico, visto che ho qui il suo dolce croccante e profumato, prendo la lampada e provo a strofinare…

baklava 2

Ingredienti :12 fogli di pasta fillo, 350 g di frutta secca mista (nocciole, mandorle con la buccia e senza, noci, pistacchi, fichi secchi) tritata non troppo finemente, 30 g di zucchero, 1 cucchiaino di cannella,
150 g di miele liquido di acacia o millefiori, 1/2 arancia (scorza più succo), 1 limone (scorza più succo), 100 g di burro fuso
Occorrenti: stampo rettangolare da 20×30 cm., ciotola, pennello, pentolino, coltello a punta
Tempo di preparazione: 30 minuti

Imburrate leggermente la tortiera e foderatela con la carta forno. Sovrapponete i fogli di pasta filo 3 per volta, imburrandoli ad uno ad uno con l’aiuto del pennello. Mettere nella teglia i primi 3 fogli e cospargere con 1/3 della frutta secca, cospargere con zucchero e cannella. Sovrapponete altri 3 fogli e cospargete con la frutta secca lo zucchero e la cannella; infine formate un ultimo strato con altri 3 fogli di fillo, lo zucchero e la cannella. Coprite con gli ultimo tre fogli. Con un coltello a punta tagliate la Baklava in 10 pezzi. Infornate a 180° C in modalità statica placca a metà per 30 minuti.

baklavà 1

Nel frattempo preparate lo sciroppo. Mettete in un pentolino il miele, il succo degli agrumi e la scorza. Portate ad ebollizione e lasciate cuocere per almeno 3 minuti. Tolto il dolce dal forno versate sopra lo sciroppo in tre riprese. Sformare il dolce una volta raffreddato aiutandovi con la carta forno. Si mantiene ben coperto in frigorifero per 5 giorni.

La Baklava o Baklavà è un  dolce squito, molto famoso e sempre presente in quasi tutta la cucina araba e mediterranea. E’ un dolce antico che pare sia stato inventato addirittura dagli Assiri nel settimo secolo prima di Cristo. Si dice che siano stati i primi a gratificarsi con un impasto di noci tritate, frutta secca e messi all’interno di pasta semplice ,ma molto croccante.
Ne esistono moltissime versioni e non sapendo quale scegliere ho provato, mantenendo le basi tradizionali, a realizzarne la mia versione personale:  inserendo nel ripieno dei fichi secchi e aggiungendo allo sciroppo del succo e della buccia di agrumi.
Ah, dimenticavo, al genio è piaciuta molto. Applause!

Felice giornata a tutti!