La “svolta” del minestrone

Cita il dizionario: si intende per minestrone un insieme confuso di elementi diversi. Quindi il minestrone sarebbe una confusione di verdure.
Va bene. Ma è meglio fare un po’ d’ordine, allora!
E inizio col dire che per fare un ottimo minestrone devo seguirne le regole, o leggi; le stesse che ne mantengono ben regolata la confusione.
La prima: staziono davanti al mio frigorifero e tolgo tutto e metto tutto -tanto, comunque vada, faranno storie. La seconda: appurata la relatività del minestrone e non tanto la confusione (che poi è un’ordinata confusione), usare lo spauracchio del finestrone- se il finestrone c’è, diversamente passare alla terza.
Terza regola: ci si attiene all’assioma seguente che stabilisce che ogni minestrone ha il suo crostino. Quest’ultima e terza regola può costituire la svolta: la svolta del minestrone.

Crostini per il minestrone verde

crostini

Malgrado lo scherzo introduttivo, il minestrone in verità non segue regole, ma rispetta tutte quelle della buona salute. È il piatto ideale per l’Inverno ed è un ottimo depurativo. In generale il minestrone si può fare con tutte le verdure di stagione, senza salare in eccesso e usando l’acqua che serve per coprire appena le verdure (saremo in tempo ad aggiungerne in seguito), facendole cuocere per un massimo di 45 minuti a fuoco lento. In questo modo avrete un minestrone saporito senza bisogno di fare il soffritto, come la tradizione vorrebbe.
Questo è un crostino di cui non abusare, perché fritto.  Servito una tantum, però, rende il minestrone gradito anche ai suoi (ancora parecchi) acerrimi nemici.

Per 4 persone

Ingredienti: 80 g di crescenza o stracchino, 40 g di farina autolievitante, una presa di sale, 1 cucchiaino di erbe aromatiche secche miste, olio di semi di arachide per friggere
Occorrenti: ciotola, padella
Tempo di esecuzione: 10 minuti

In una ciotola schiaccia lo stracchino con i rebbi di una forchetta. Aggiungi la farina, il sale e le erbe aromatiche. Impasta fino ad ottenere un impasto liscio. Stendilo con le mani fino a formare un rettangolo. Taglialo a cubetti con il  coltello. In una piccola padella antiaderente versa l’ olio di semi fino all’altezza di 1 centimetro  e scaldalo molto bene (se possiedi un termometro la temperatura ideale è 170°C, se cuoci sul piano ad induzione mantieni la temperatura a 220°C). Friggi i cubetti fino a doratura. Asciugali molto bene con carta da cucina e servile ben caldi.
Puoi cuocere i crostini in forno a 200°C, sistemandoli sulla placca rivestita con carta forno, fino a doratura.

Buona giornata a tutti!

Da crostata a crostatina

crostatina

Questo per molti è un periodo di dieta. Anche per me.
Posso dire uffa? Ché dovunque io vada, girandomi o inoltrandomi, altro non vedo che ricette, dosi, ingredienti. E se cucino, mi viene da spiluccare: è più forte di me.
Dura mangiare il petto di pollo ai ferri quando ho appena cucinato un cordon bleu! Ancor peggio è il mattino con il pane tostato. Con tutto il rispetto per lui e per il miele che ci dovrei spalmare sopra, mi viene voglia di: una-due-tre cucchiaiate -e non rase- di tiramisù.
Diete ce ne sono di molte tipologie. Non è che ce ne siano solo di dimagranti.
Ci sono le diete disintossicanti, le diete ingrassanti – pesantissime in verità, perché non c’è peggior magro di chi che non vuol mangiare. Poi ci sono le diete rimodellanti, rilassanti, stressanti-sempre-allucinanti-alcune, affamanti-tutte.
C’è la dieta del mirtillo, che puoi mangiare tutto: pane, pasta, cioccolato, dolci, fritti a volontà, basta che non tocchi neanche un piccolo pezzo di mirtillo.
C’è quella della graffetta: prendo una graffetta e poi una cannuccia. Con la graffetta mi chiudo la bocca e con la cannuccia bevo…frullati.
La mia è una dieta riducente, stringente, “rimpicciolente”. E da crostata che era diventa…crostatina. Buona preparazione!

Crostatina alla crema e lamponi
Per 10 crostatine del diametro di 8 centimetri

Ingredienti per la pasta frolla: 200 g di farina 00, 100 g di burro, 100 g di zucchero a velo, una presa di sale, 5 g di miele di acacia, 40 g di uova (1 uovo medio), scorza di arancia o di limone
Occorrenti: ciotola, setaccio
Tempo di preparazione: 10 minuti + riposo

In questo tipo di pasta frolla la somma del peso del burro e dello zucchero equivale al peso totale della farina. Setaccia la farina e disponila a fontana. Unisci il burro ammorbidito il sale gli aromi e lo zucchero a velo. Impasta partendo dal centro e incorpora la farina. Impasta solo quel tanto che basta ad amalgamare. La pasta frolla  non deve mai essere lavorata a lungo. Forma un panetto di forma rettangolare e ponilo in frigorifero avvolto in carta da forno o pellicola, fino a che non si sarà indurito.

Ingredienti per la crema da cuocere: 200 g di latte intero, 100 g di panna, 150 g di zucchero semolato, 100 g di tuorli, 25 g di amido di riso o maizena o fecola di patata, una presa di sale, 4 gocce di estratto di vaniglia
Occorrenti: casseruola, ciotola, frusta a mano
Tempo di preparazione: 15 minuti

In una ciotola sbatti le uova con lo zucchero il sale e l’aroma. Aggiungi l’amido scelto e continua a sbattere. Unisci il latte tiepido a filo. Poni sul fuoco a calore medio e porta ad ebollizione mescolando. Cuoci per 3 minuti. Togli dal fuoco e incorpora 20 g di burro. Lascia intiepidire leggermente.

Per preparare le crostatine:  250 g di lamponi, 50 g di gelatina di albicocca, zucchero a velo per spolverare
Occorrenti: mattarello, carta da forno, stampi da crostatina o stampini monoporzione usa e getta, colino fine, colino
Tempo di preparazione: 15 minuti + cottura

Con il matterello stendi la pasta frolla tra due fogli di carta forno, precedentemente spolverati con poca farina. Questo per ottenere un’altezza uniforme. Taglia dei quadrati di pasta grandi quanto il fondo dello stampo + il bordo. Imburra gli stampini.  Adagia i quadrati dentro lo stampo e modellali. Taglia l’eccesso con un taglia pasta. Versa la crema all’interno delle crostatina senza arrivare al bordo. Inforna a 180°C in modalità statica per 25 minuti. Sforna e lascia raffreddare. Decora con i lamponi dopo averli sciacquati all’interno di un colapasta e tamponati con delicatezza per asciugarli. Prima di servire le crostatine cospargi con poco zucchero a velo.

Buona giornata a tutti!

La “schiscetta” gustosa di cucinatralerighe

Torneremo a portarci il pranzo da casa? La “schiscetta” sorpresa, con tanto di porta-vivande, così come facevano i nostri nonni e forse i nostri papà?
È probabile e sicuramente à la page.
Leggiamo allora cosa ci scrive a proposito la nostra sempre “informatissima” Giuliana Lomazzi, che ci suggerisce una pausa pranzo salutare, equilibrata e davvero gustosa.

Purtroppo non è sempre facile trovare per la pausa pranzo locali con un buon rapporto qualità-prezzo, perciò può essere un’idea, almeno un paio di volte alla settimana, portare con sé qualcosa di pronto.
Certo, questo implica un certo impegno per chi sta ai fornelli, ma vale la pena se consideriamo che mediamente si trovano piatti ricchi di sale e zuccheri, appesantiti da condimenti capaci di farci addormentare sulla scrivania! Anche le famose insalatone che oggi vanno per la maggiore non sono sempre all’altezza delle aspettative. Spesso sono ricche di grassi (formaggi, condimenti, salumi), in più lasciano nella convinzione di aver fatto un pasto leggero, così a sera si recupera…
Lo stesso rischio si ha con i pasti troppo leggeri, tipo yogurt e insalata scondita, che per di più sono ripetitivi.
Insomma, mangiando male a pranzo si rischia di turbare tutto l’equilibrio alimentare della giornata. E mangiando piatti abbondanti e con tanti condimenti si rischia di veder lievitare il girovita, alzare il colesterolo ecc.
Ecco perché vi suggeriamo di cercare, compatibilmente con i già numerosi impegni, di preparare qualcosa da portarsi con sé. E vi suggeriamo anche di fare, tutti i giorni, una colazione abbondante ed equilibrata, che vi consenta di fare un pranzo leggero senza risentirne troppo.  Ma di questo potremo parlare in una puntata successiva.
Ora torniamo un momento alla nostra focaccia. Perché vi proponiamo di usare il tofu? Perché è un prodotto ben digeribile, che appesantisce meno del formaggio. A differenza di questo, poi, contiene meno sale e una percentuale nettamente inferiore di grassi saturi. Il tofu è poi in grado di abbassare il colesterolo e, grazie al contenuto di antiossidanti, di prevenire varie forme tumorali. Non dimentichiamo infine che è una buona fonte di proteine vegetali: è proprio questo alimento a rendere la focaccia completa dal punto di vista proteico!
L’unico inconveniente è il sapore praticamente assente, che però lo rende un prodotto molto versatile, adatto per piatti dolci e salati. Potete sostituirlo con una buona ricotta di solo siero (senza aggiunta di panna), ma imparate pian piano ad apprezzarlo, saprà ricompensarvi!

Focaccia ripiena di tofu cipolle e olive

focaccia ripiena

Questa focaccia si presta a essere trasportata facilmente e gustata fredda, così si rivela un pasto sostanzioso per chi è costretto a mangiare fuori casa, in ufficio o all’università.

4 cipolle, 350 g di farina integrale di farro (bio), 200 g di tofu, 20 olive nere snocciolate,100 g di pasta acida rinfrescata, 1 rametto di rosmarino, 4 pomodori secchi sottolio, brodo vegetale, 1 cucchiaino di paprica dolce, 1 cucchiaino di concentrato di pomodoro, 2-3 cucchiai di olio evo, sale marino integrale

Tritate le foglioline del rosmarino. Radunate in una ciotola la farina, la pasta acida, il sale e metà del rosmarino. Unite pian piano l’acqua necessaria per ottenere un composto sodo e omogeneo. Lavorate bene l’impasto sul piano di lavoro infarinato, quindi raccoglietelo a palla e fatelo lievitare al caldo per almeno 4 ore.

Affettate sottili le cipolle e fatele stufare in una casseruola con poco brodo vegetale nel quale avrete stemperato il concentrato. Quando sono abbastanza morbide unite il tofu spezzettato, due pomodori tagliuzzati e tre quarti delle olive affettate. Completate con la paprica sciolta in poco brodo e il rosmarino rimasto. Regolate di sale, fate insaporire brevemente e condite con 1 cucchiaio di olio. Lasciate intiepidire e frullate il tutto. Dovrete avere un impasto abbastanza asciutto, se così non fosse compattelo con un po’ di nocciole o semi di girasole tritati.

Dimezzate la pasta e stendetela in due rettangoli (o quadrati, o cerchi) sottili. Sistematene uno in una teglia foderata con carta da forno, quindi copritela con la farcia facendo attenzione a lasciare liberi i margini. Sovrapponete il secondo rettangolo e premete bene i bordi, aiutandovi nel caso con poca acqua. Spennellate in superficie con l’olio rimasto e cospargete con i pomodori e le olive avanzati, precedentemente tagliuzzati. Infornate per 25-30 minuti circa a 180°.

Varianti: sostituite le cipolle con carciofi, da insaporire con maggiorana invece che con rosmarino. Potete cospargere la focaccia con semi di sesamo invece che con pomodori secchi e olive.

Per chi non avesse la pasta acida offro delle alternative altrettanto valide. Potete acquistare lievito madre secco e usarlo come fosse lievito di birra secco. In questo caso aggiungete 100 g di farina 0 al quantitativo di farina prevista. Oppure potete aggiungere 10 g di lievito di birra fresco e addizionare farina 0 come spiegato per il lievito madre secco.

Grazie Giuliana e, alla prossima!

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Arrotolando colori

Se io fossi un pittore o meglio una pittrice e avessi fisso, lì, davanti, un pensiero variopinto, non dovrei far altro che prendere una tela, un cavalletto e una tavolozza. Ma non so disegnare e men che meno dipingere.
Se ho in mente dei colori li mescolo su altre tavolozze. Immagino colori e poi li vado arrotolando.

Rotolo salato con salmone e verdurerotolo salato

Per 4 persone

Ingredienti per il bisquit salato: 4 uova, 80 g di grana, 1 cucchiaio da tè di zucchero semolato, una presa di sale, 50 g di burro fuso, 40 g di olio di semi di mais, 1 cucchiaino di paprica dolce, 80 g di farina, 1 cucchiaino di lievito in polvere.
Ingredienti per la farcia: 250 g di formaggio spalmabile, 150 g di salmone affumicato, verdura fresca mista 
Occorrenti: frustino elettrico o mixer, ciotole, spatole, carta da forno, teglia rettangolare
Tempo di preparazione: 20 minuti + cottura

Scalda il forno a 210°. Separa i tuorli dagli albumi. Inizia a montare i primi con lo zucchero e il sale. Sempre montando inserisci metà del grana e 2 cucchiai di farina. Unisci a filo anche il burro fuso e tiepido e l’olio di semi. Aggiungi ancora 2 cucchiai di farina. Monta gli albumi a neve. Amalgamane metà al composto di tuorli, versa la farina restante e incorpora gli albumi rimanenti. Mescola con la spatola, fino ad ottenere un composto fluido e uniforme. Imburra le teglia e rivestila di carta da forno. Versa il composto e livellalo. Cuoci in forno statico per 10 minuti. Trascorso il tempo, estrai la teglia e rovesciala facendo cadere il bisquit salato su un altro foglio di carta forno. Arrotola e fai raffreddare per 10 minuti.
Lava la verdura fresca e asciugala molto bene. Apri il rotolo e coprilo con uno strato di formaggio e poi con le fette di salmone. Cospargi la superficie con la verdura. Arrotola stringendo molto bene. Avvolgi il rotolo nella pellicola alimentare e raffredda in frigorifero per almeno un’ora prima di tagliarlo e servirlo.

Felice e colorata giornata!

Biscotto Di-Vino

Si godette il coccodrillo
lardi struffoli e pagnotte.
Ne mangiò di crudi e cotte
sia di giorno che di notte.

Ma un dì brutto, forse era lune,
rimirandosi allo specchio
prese a dirsi con lagnanza:
come avanza la mia panza!

E gli prese la tristezza
a quell’ora del mattino,
che per farsela passare
ci voleva un biscottino.

Niente brodi e verdurine
no alle diete o alle carenze,
solo un piccolo biscotto
che placasse le mancanze.

Poi lo vide senza dubbi
dentro al fondo di un cestino,
se ne stava ben posato
un moretto biscottino.

Con la punta della coda
lo carpì: ahi, poverino!
Giustappunto un minutino…
quel biscotto era Di-Vino!

Esse al vino passito di Pantelleria

BISCOTTO AL VINO

Per circa 12 biscotti da 20 g ciascuno

Ingredienti: 85 g di burro morbido, 95 g di zucchero semolato, una buona presa di sale, 60 g di passito o altro vino liquoroso, 200 g di farina 00, 5 g di lievito in polvere, 10 g di cacao amaro
Occorrenti: ciotola, spatola, sac a poche,  bocchetta a stella
Tempo di preparazione: 20 minuti + cottura
Grado di difficoltà: medio

In una ciotola mescola il burro, lo zucchero, il sale, il lievito e il vino fino ad ottenere un composto liscio. Aggiungi il cacao setacciato e la farina in due volte. Metti il composto nella sac a poche e modellalo sulla teglia rivestita con carta da forno che avrai fissato ai lati con poco impasto.Cuoci il biscotto per 18 minuti a 150° in modalità statica e il portello del forno in fessura. Estrai il biscotto. Porta la temperatura del forno a 200°C e cuocilo per altri 5 minuti.

Io! Ero il tuo panettone.

panettone

Non guardarmi così. Ti vedo sai? Dal fondo della credenza, relegato in un sacchetto…
E dire che non è passato molto tempo da quando ci siamo piaciuti. E così tanto!
Hai saputo scegliermi, tra mille. Alcuni erano troppo alti, altri bassi. Non ti sono mai piaciuti bassi, vero? Nemmeno cicciottelli ti piacevano; hai scelto il più adatto a te.
Ahimè e adesso?
Mi hai usato. Posso dirlo? Ti sei presa tutto il mio meglio.
Mi  hai strappato il cuore, perfino, senza farti troppi scrupoli. Di me hai lasciato solo i resti.
E ora che mi hai davanti, guardami! Prostrato, in un sacchetto opaco. Io, qui, sedotto e abbandonato.
Fammi tuo, per l’ultima volta. Io! Ero il tuo panettone.

Sandwich di panettone con gelato al torrone e salsa inglese

Potrebbe essere un preziosismo di stampo Bizantino. Forse lo è, perché il panettone avanzato è buono anche e soprattutto gustato come “pasticcerefecit” intinto nel caffellatte. Ma fammi dire e fare qualcosa!
I modi per utilizzare l’avanzo del panettone sono svariati quanti i giorni che mancano alla sua scadenza (solitamente Aprile dell’anno dopo), per cui  puoi davvero divertirti. E fai tu!

Per 1 sandwich

Occorrenti: coppa-pasta rotondo o quadrato, griglia antiaderente, ciotole, bagnomaria
Ingredienti: 50 g di panettone, 50 g di gelato al torrone o alla vaniglia, 1 tuorlo, 1 cucchiaio di zucchero semolato, 100 g di latte, 1 pizzico di sale
Tempo di preparazione: 30 minuti

Prepara la salsa inglese: metti in una ciotola il tuorlo aggiungi il cucchiaio di zucchero e il sale. Mescolalo fino a farlo schiarire, poi aggiungi il latte tiepido. Filtralo in una ciotola e appoggiala sul bagnomaria caldo. Cuoci mescolando fino a che la crema non velerà il cucchiaio. Togli la ciotola dal bagnomaria e raffreddala in una più grande riempita di acqua e ghiaccio.
Su una griglia ben calda o nel tostapane dora la fetta di panettone. Lascialo raffreddare; taglialo pressandolo con il coppa-pasta e mettilo da parte.
Ora puoi montare il dessert: appoggia il coppa-pasta su una base piatta. Inserisci il panettone tagliato nel coppa-pasta, coprilo con uno strato di gelato alto circa 1 centimetro e ricoprilo con altro panettone. Pressa leggermente e rimetti in freezer. Nappa il piatto con la salsa inglese ormai fredda, estrai il panettone farcito e adagialo in mezzo alla salsa. Completa con decorazioni di cioccolato o una leggera spolverata di cacao.

Per trasformare questo dessert in delizia per molti, non devi fare altro che moltiplicare le dosi. Tutto dipende da quanto panettone è rimasto. In alternativa puoi usare del pan brioche pronto a cassetta.

Un caro saluto!

  

Biscotti Befanini

Mamma,che buono!

“la befana vien di notte,  con le scarpe tutte rotte…”

Ma vogliamo preparare dei biscotti per questa nonna generosa che vola sulla scopa.
Stanca, con le scarpe tutte rotte e sporca di fuligine, che posa la scopa e entra dal camino per riempire le calze appese  di doni e carbone dolce.
Allora  chiediamo alla mamma di aiutarci a farli: sono belli, colorati e buonissimi.

befanini

I befanini, ovvero i biscotti del 6 Gennaio

Per circa 30 biscotti

250 g di farina

150 g di zucchero semolato

70 g di burro a temperatura ambiente

1 uovo+1 tuorlo

La scorza di un arancia

Latte q.b

2 cucchiai di rum

1 cucchiaino di lievito per dolci

Confettini colorati

Tagliamo a dadini il burro.  Raduniamo in una terrina la farina, lo zucchero, l’uovo sbattuto, la scorza di arancia e il burro.  Mescoliamo, e uniamo un po’ alla volta il latte.  Aromatizziamo con il rum e rovesciamo l’impasto sul tavolo.  Impastiamo fino ad ottenere una palla, la copriamo con un telo e la lasciamo in frigorifero per almeno 30 minuti.  A questo punto stendiamo la pasta ad un altezza di 4 mm. Ricaviamo i biscotti con gli stampini; reimpastiamo lo scarto e ricaviamo altri biscotti fino a terminarlo. Spennelliamo i biscotti con il tuorlo sbattuto e li decoriamo con i confettini colorati o le momperiglie.  Sistemiamo i biscotti sopra…

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L’Alaska arrosto

Penso molto. Soprattutto in questo momento di inizio dell’anno.
Più di tutto mi soffermo a  pensare che questo che verrà sarà diverso e migliore; che ho imparato e non rifarò gli stessi errori.
Posso pensare che sarebbe ora di cambiare, tutto e tutti: prima me stessa e poi l’automobile. Posso pensare  che…la fortuna arride agli audaci e trovare così il coraggio di giocare la prima schedina. Ma poi arride ai capaci, quindi…
Immaginare: quel tanto che basta ai sogni; magari non troppo, ma quasi spaziare.
E ora vi chiedo: avreste mai pensato che l’Alaska potesse arrostire?
Io no. Per via di tutto quel ghiaccio.
Che magari potesse sciogliersi, sì. E piano piano – dopo di me naturalmente… Ma non arrosto, non arrosto!
E invece  ci si sbaglia, a non pensarlo. E io per prima.
Perché quello che nella lingua italiana potrebbe essere definito un ossimoro, tanto quanto: ghiaccio bollente, triste felicità, fama sconosciuta, piacevole male e via dicendo, nella pasticceria mondiale è: il Baked Alaska, il ghiaccio bollente nelle parole e nei fatti. Insomma: il gelato arrosto.
E mi tocca di aprire la mente, mi tocca…

Baked Alaska

baked Alaska

Questo dolce ha una storia che merita di essere citata, al di la dell’introduzione scherzosa.
Si racconta che venne servito per la prima volta al presidente americano Jefferson nel 1802, sotto il nome di Baked Alaska. Dalla Casa Bianca giunse a Montecarlo dove lo chef dell’Hotel de Paris lo propose come novità assoluta con il nome di Omelette Norvegese – probabilmente gradiva farlo sembrare un po’ meno d’oltreoceano, più familiare – e anche il grande Escoffier lo chiamerà in questo modo.
Sia in un modo che nell’altro, il nome dato, è ampliamente giustificato dal fatto che il dolce è composto da una base morbida di pan di spagna,  spalmata di gelato e ricoperta con un guscio di meringa cotta brevemente in forno a temperatura molto alta.
E il tutto é molto, molto coreografico. Buona preparazione!

Per 4 persone:

Ingredienti: 120  g di pan di spagna pronto, 200 g di gelato alla vaniglia o a piacere, 1 dl di sciroppo di zucchero, 1 cucchiaio di Grand Marnier, 100  g di albume, 200 g di zucchero semolato
Occorrenti: coppa-pasta da cm 8 o un bicchiere, frullino elettrico o planetaria, porzionatore da gelato o un cucchiaio, spatola o sac a poche con bocchetta a piacere: liscia o a stella, cannello per caramellare
tempo di preparazione: 10 minuti + riposi + cottura
Grado di difficoltà: medio

Baked Alaska

Accendere il grill del forno alla temperatura di 220°C. Montare gli albumi fino a sbiancarli, poi unire lo zucchero semolato in tre volte fino ad ottenere una meringa molto stabile. Coppare il pan di spagna e bagnarlo molto bene con lo sciroppo di zucchero mescolato al liquore. Raffreddare i dischi di pan di spagna per almeno 2 ore in frigorifero. Posizionare i dischi di pan di spagna sui piatti e spalmarli con il gelato leggermente ammorbidito formando una cupola; poi rimetterli in freezer per 20 minuti. Inserire la meringa nella sac a poche e decorare le cupole di gelato a piacere. Mettere in forno per 3 minuti fino a quando la meringa non si scurirà. Servire immediatamente.
Consiglio l’uso del cannello per una caramellatura più uniforme.

Felice Domenica!

Minestra del Primogiornodellanno

minestraLe lenticchie sono la metafora alimentare dei soldi. Gettarle è peccato doppio. Anzi, meglio sarebbe continuare a mangiarle, ché: non si sa mai.
Il cotechino, del quale oramai possediamo una conoscenza che va ben oltre la superficie e di istituzionale tradizione.
Può darsi che entrambi siano ciò che è rimasto, può darsi, dico. E se anche non vorrete mettere le vostre gambe sotto al tavolo da pranzo fino a domani, ci sarà sempre qualcuno che agognerà di farlo e in capo a poche ore.

Penso che: le lenticchie sono facilmente riciclabili, le frulli, le scaldi, le mangi. Ben più difficile diventerà riutilizzare il cotechino, per colpa della percentuale di cotenna che, una volta fredda, diventa collosa rendendo impresa ardua perfino staccarlo dal piatto. E’ così, vero? Sì.
Penso che: se è avanzata anche la polenta?
Dunque per voi, miei cari lettori, ho pensato a una ricetta “diligente” che li comprenda tutti e tre.
Buon primogiornodellanno!

Minestra del Primogiornodellanno

Ingredienti: avanzo di lenticchie in umido, di cotechino, di polenta, sale e pepe, 1 cucchiaio di olio di oliva, 2 cucchiai di brandy

Tagliate la polenta e il cotechino a cubetti. Portate ad ebollizione l’acqua o il brodo vegetale, aggiungete le lenticchie e cuocete per 2/3 minuti (è sufficiente scaldarle). Versate l’olio in una padella antiaderente, aggiungete il cotechino tagliato a cubetti e sfumate con il brandy.  Di seguito unite i cubetti di polenta e lasciate ben rosolare il tutto. Una volta cotte le lenticchie regolate di sale e pepe e  frullate fino a rendere cremose. Servite la minestra mettendo al centro del piatto la polenta e il cotechino ben caldi. In mancanza della polenta, potete utilizzare dei crostini di pane.