E se son biete? Sposalo!

Prosegue la fervente compilazione del mio “Dizionario delle verdure”. In questo tempo in cui  si “fa” molta cucina, in cui chi non sa cucinare è un po’ tagliato fuori, io interpreto ciò che forse potrebbe sostituire il classico omaggio floreale.

B come  bieta quindi, ma anche come barbabietola-dolcezza, broccolo-ricambio cortesie.  Se guardo una bieta rimando visivamente ad una grande mano. La sua foglia è verde, molte vitamine, lucida, molti sali minerali, il gambo forte, buon sostegno, oltre alla sua totale fruibilità e bontà.    Sarà mia colpa se una solerte padrona di casa vedrà recapitarsi una cassetta di broccoli: ospite perfetta apprezza la cassetta, che la tua cortesia è pienamente ricambiata.  E spero mi perdoni la giovane e possessiva fidanzata se lo vedrà arrivare raggiante con un fresco fresco bouquet di biete:  dubbiosa innamorata stai pure serena, perché il tuo Lui è completamente degno del tuo amore, tutto buono e per sempre. Sposalo!

Malfatti con la bieta

malfatti

Per  circa 30 malfatti

500 g di biete

100 g di grana padano grattugiato

200 g di pane grattugiato

30 g di burro

1 cucchiaio da tè di cipolla tagliata molto sottile

Aglio e prezzemolo

½ uovo

Farina bianca

Sale e pepe

Stacchiamo le foglie dalla costa , le laviamo sotto l’acqua corrente e le lessiamo in acqua bollente leggermente salata per 5 minuti. Le scoliamo e le teniamo da parte, assieme a un bicchiere di acqua di cottura. Mescoliamo il grana al pane, uniamo un pizzico di sale, il pepe, l’aglio(poco e tagliato sottilissimo) e il prezzemolo. Strizziamo le biete lessate e le tagliamo sottilmente, poi le uniamo al pane e al grana con mezzo uovo leggermente battuto. Facciamo soffriggere il burro e la cipolla versiamo il composto unendo qualche cucchiaio di acqua di cottura delle biete. Lo ripassiamo bene per insaporirlo e togliamo dal fuoco. Formiamo con le mani leggermente infarinate dei gnocchi ovalizzandoli e li deponiamo su un piatto. Scaldiamo l’acqua, la saliamo e non appena bolle tuffiamo i malfatti. Quando salgono a galla sono cotti. Li mettiamo nei piatti e li serviamo cospargendoli di grana e burro fuso e salvia ben caldi.

Coste fritte

coste fritte

La  costa della bieta non si butta mai, si può lessare al naturale tagliata sottile e unita all’insalata, prelessarla per farne sformati caldi o addirittura parmigiane, alternando le coste dopo averle ben asciugate a strati di salsa di pomodoro, mozzarella e abbondante formaggio grattugiato, davvero squisite. E queste sono solo alcune idee. La ricetta che vi riporto è  gustosa e molto gradita dai piccoli di casa. Se i fritti sono ben asciugati, risultano essere leggeri. I fritti sono molto invitanti, se ben eseguiti risultano leggeri e appetitosi.

Per 4 persone

Puliamo le coste avanzate, le sciacquiamo e le lessiamo anche nella stessa acqua di cottura delle foglie per 10 minuti. Le scoliamo e le asciughiamo molto bene. Prepariamo la panatura: sbattiamo leggermente due uova con un po’ di pepe, in un piatto mettiamo il pane grattugiato. Mettiamo le coste ben asciutte nell’uovo e poi nel pane pressandole bene con la mano. Friggiamo in olio di semi di arachide ben caldo fino a completa doratura. Serviamo dopo averle leggermente salate accompagnate con insalata fresca.

Aspetto sempre consigli per la compilazione del dizionario. Grazie di leggermi!

It’s a diet-biscotto

frollini all'olioA casa mia succede che,  quando muore  Sansone, tutti i Filistei l’abbiano a seguire e mi spiego meglio: se una delle tre si mette a dieta lo siamo tutte.  Abbiate pazienza, ma quando incombe la prova costume è necessario eliminare le delizie o forse basta nasconderle? Questa “dieta che ti rimodella” molto moderna e molto detox, che prevede pesce, poco sale niente pane pasta e latticini, molta frutta e verdura,  ovviamente non prevede dolci e farà bene a tutte e tre, sempre se riusciremo a rispettare i dictat. Ho avuto, dalla nostra promoter, il permesso di fare solo dei biscotti, ma  pochi, pochissimi, dolci non troppo e senza burro. Risultato: la promoter ha commesso una deregulation, la fan della promoter ha specificato che non sono di suo gusto…e me l’aspettavo da lei che non è golosa, ma quando mangia un frollino vuole un frollino vero, che si scioglie in bocca. Giudizio spassionato? It’ a diet-biscotto, non ha la friabilità di un classico frollino al burro, ma una piacevole croccantezza. Quattro biscotti sono perfetti, otto per chi non è a dieta e sono buonissimi con il latte di mandorla.

Biscotto integrale all’olio senza uova

Per circa 40 biscotti

125 g di farina 00

125 g di farina di frumento integrale

100 g di zucchero di canna

70 g di olio di riso o olio di semi di mais, oppure olio di oliva ma molto delicato(Garda,Liguria, Sardegna)

60 g di acqua o succo di frutta senza zucchero

5 g di lievito in polvere

Mezza bacca di vaniglia

Un pizzico di sale

Setacciamo le farine in una ciotola. In un’altra ciotola sciogliamo lo zucchero e il pizzico di sale con l’acqua o il succo di frutta, aggiungiamo il lievito; poi nell’ordine: l’olio, gli aromi e le farine. Mescoliamo e impastiamo velocemente, fino ad ottenere un impasto amalgamato. Lasciamo riposare in frigorifero per almeno un’ora. Riprendiamo l’impasto, lo stendiamo, lo modelliamo e lo inforniamo sulla teglia ricoperta con carta forno a 180°C per 18 minuti.

Il mio consiglio: il tempo di cottura dei biscotti è influenzato dello spessore, solitamente il biscotto è cotto quando arriva a coloritura uniforme. Per un biscotti alto circa 4 mm dai 15 ai 18 minuti. Quando stendiamo l’impasto cerchiamo di infarinare il piano il meno possibile o la farina andrà ad indurirlo. Per cui consiglio di infarinare il piano e spargere la farina con la mano, poi infarinare il mattarello e scuotere la farina in eccesso. Stendiamo l’impasto all’altezza desiderata( sottile è meglio) , facendo attenzione che non si attacchi . Sagomiamo i biscotti e inforniamo.

Buon fine settimana!

E’ tempo di buffet

Artemisia Abbondanza sa molto del buffet e  ha raccolto il suo sapere in un  nuovo Quaderno:  Buffet con gli amici. Questo è il periodo in cui ricorrono con più frequenza le ricorrenze  familiari: battesimi, cresime, matrimoni, lauree, per cui la tempistica è perfetta. Il buffet è un’invenzione e non una tradizione dei paesi scandinavi, dove  non è nemmeno tanto popolare.  E’ un’ottima soluzione per un numero anche ampio di invitati, che necessita di uno spazio abbastanza grande e prevede oltre al tavolo, dove ognuno si serve,  dei tavoli cui gli invitati possano sedersi scegliendo liberamente il posto. Un buffet elegante non può mai rimanere vuoto. Il cibo va preparato in abbondanza, quindi avremo sempre una buona scorta già pronta in cucina.  Suddivideremo il tavolo buffet in angoli: verdure, salumi, pane, piatti di carne, piatti di pesce, dolci .

Questi e molti altri consigli, oltre naturalmente alle invitanti ricette, all’interno del pratico quaderno. Siete maestri di buffet? In questo caso raccogliete tutte le vostre  ricette calde o fredde che siano e diventeranno un libro.

Canapè all’acciuga

canapè

per 8 persone

24 fette di pancarrè

4 uova

15 filetti di acciughe sott’olio

Capperi sott’aceto

Aceto bianco di vino

Burro g 250

Cuocete le uova immergendole in acqua bollente acidulata con poco aceto per 8 minuti. Fermate la cottura sotto l’acqua, sgusciatele e fatele raffreddare. Aiutandovi con un coppapasta ricavate dal pancarrè 24 dischi e tostateli in forno a 180°, 2 minuti per lato.  Mettete da parte e lasciate raffreddare. Sgocciolate le acciughe, pestatele in un mortaio e amalgamatele in una ciotola al burro ammorbidito a temperatura ambiente. Infine passiamo al setaccio. Spalmate i dischi di pancarrè con il burro all’acciuga e spolverizzate un’estremità  con l’albume d’uovo tritato, e l’altra metà con il tuorlo, anch’esso tritato. Guarnite ogni canapè con un filetto di acciuga sgocciolato e arrotolato e mettere un cappero sgocciolato al centro. Disponete i canapè su un vassoio e servite.

Cuscus di ceci e vongole veraci

cuscus ceci e vongole

Per 8 persone

400 g di cous cous, 300 g di ceci secchi, 2 kg di vongole veraci, 2 spicchi di aglio, concentrato di pomodoro, soffritto di cipolla g 100, vino bianco secco, brodo vegetale, olio extravergine di oliva, sale e pepe.

In una capiente ciotola, mettete in ammollo i ceci per almeno 12 ore in acqua fredda con addizionato un po’ di bicarbonato.  Scolateli e sciacquateli poi li cuocete nel brodo vegetale per 2 ore a partire dall’ebollizione. Scaldate in una casseruola un filo di olio con gli spicchi di aglio puliti e leggermente schiacciati, poi unite 1 punta abbondante di concentrato di pomodoro, stemperata in poca acqua di cottura dei ceci cotti. Bagnate con 1 mestolo di brodo  dei ceci e cuocete per 10 minuti. Levate la meta dei ceci, frullatela e rimettetela nella casseruola. Regolate di sale e pepe. Sciacquiamo bene le vongole e mettetele in una padella, aggiungete 1 filo di vino bianco e cuocete coperchio a fuoco vivace per 4 minuti circa circa( le vongole si devono aprire). Con una schiumarola preleviamo le vongole e le mettiamo in una ciotola  affinché raffreddino.  Stacciatele dai gusci, eliminando quelle che non si sono aperte. Conserviamone alcune le più grosse e belle nel guscio, serviranno è per decorare il piatto. Filtrate il fondo di cottura attraverso una garza appoggiata sul fondo di un colino fine. Preparate il cous cous, lo scolate, lo mettete in un largo piatto lo nappate on i ceci al pomodoro, aggiungete le vongole con il loro fondo, lasciate raffreddare e servite.

brodosi. All’ultimo momento ho spadellato il cuscus con il sugo di ceci e pomodorini, ho aggiunto le vongole, uLa mia variante: ho soffritto dei pomodorini in olio e aglio e peperoncino prima di aggiungere i ceci, che non ho fatto diventare na spruzzata di succo di limone e ho servito.

Polpettine di salmone

polpettine di salmone

Per 8 persone

Filetti di salmone  g 600, gamberetti precotti g 200, 4 patate, 2 porri, 2 uova, farina, 1 mazzetto di erba cipollina, burro, sale e pepe.

In una casseruola antiaderente sciogliete una noce di burro. Unite i porri affettati a rondelle e fateli stufare a fuoco dolce con poca acqua bollente per 10 minuti, poi frullate. Cuocete le patate al vapore per 30 minuti, poi sbucciatele e schiacciatele. Con un coltellaccio tritate più fini che potete il salmone pulito e i gamberetti precotti e lavorateli in una ciotola con le patate e il porro, profumate con erba cipollina sminuzzata, legate con le uova e i tuorli ben sbattuti e regolate di sale e pepe. Formate tante piccole polpettine, infarinatele leggermente e rosolate in abbondante burro spumeggiante, fino a quando non saranno dorate. Servitele calde o tiepide con della maionese a parte.

La mia variante: ho cotto in padella salmone e gamberetti con 4 cucchiai di olio- 5 minuti i gamberi e  15 minuti  il salmone-, all’ultimo momento ho aggiunto 2 cucchiai di salsa di soia. Ho sostituito l’erba cipollina con il prezzemolo e ho aggiunto dell’aglio tritato molto fine.

Vi ricordo il concorso letterario abbinato ai quaderni di Artemisia abbondanza. Tutte le informazioni per partecipare sul sito www. Vallardi.it.

Felice giornata!

Che nesso c’è tra gli asparagi e l’immortalità dell’anima?

Nessuno, che già lo sostenne un bravo scrittore. E tra il cactus e l’amore appassionato? tra il girasole e la falsa ricchezza? Qui c’è corrispondenza certa.

Nasce in epoca Vittoriana il Dizionario dei fiori, attraverso il quale poter palesare sentimenti ed emozioni d’amore e non solo. Nel tempo in cui si nascondevano le gambe dei pianoforti per non incorrere in pensieri concupiscenti, i fiori che “parlavano” diventarono il mezzo segreto per un fine più o meno discreto: dichiararsi. Ora di questi tempi, tutti possiamo dire tutto. Noi siamo: palesi fin troppo, abbiamo poca delicatezza, ci dimentichiamo di essere gentili, e i sentimenti? E le emozioni? … vengono prima tutte le “connessioni”.

Nasce oggi, qui a casa mia, il linguaggio segreto delle verdure e il suo dizionario che, come qualsiasi rispettabile dizionario, inizia con la A di asparago. Se guardo un asparago lo collego senza dubbio all’imperturbabilità, alla rettitudine, alla calma o alla serenità, questo e ciò che mi suscita. Per cui, da ora in avanti, se qualcuno mi regalerà mazzi di asparagi, significherà: o “fammi un risotto”, o segretamente “io per te sarò imperturbabile…”. Non trovo nesso tra asparagi e l’immortalità dell’anima, ma corrispondenza certa tra asparagi e nobiltà dell’anima. Avrà il risotto e altro.

Per formulare il mio dizionario delle verdure accetto suggerimenti, molte grazie.

Risotto con gli asparagi

risotto con gli asparagi

Per 4 persone

 350 g di riso vialone nano, 400 g di asparagi, 1,5 l di brodo vegetale, 2 cucchiai di olio extravergine, 30 g di burro, 1 cipolla media, ½ bicchiere di vino bianco secco, 60 g di parmigiano grattugiato, sale.

Pentola di acciaio, tegame antiaderente

Per gi asparagi: laviamo bene gli asparagi con acqua fredda. Poi rompiamo la parte del gambo più dura. Tagliamo la parte più morbida degli asparagi a pezzi lunghi circa 1 cm: teniamo da parte le punte(andranno aggiunte a metà cottura). Raschiamo gli scarti e mettiamoli a bollire con il brodo per 15 minuti, diventerà più saporito. Per il risotto: peliamo la cipolla e la tritiamo finemente. Rosoliamo in una tegame alto con l’olio, versiamo gli asparagi e cuociamo per 7 minuti, bagnando se serve con un po’ di brodo caldo. Versiamo nel tegame il riso e quando inizia a tostare, bagnamo con il vino bianco, versandolo ai lati del tegame. Versiamo un mestolo alla volta di brodo e portiamo a cottura. A metà uniamo le punte di asparagi e finiamo di cuocere(13-14 min. in tutto). Per servire: togliere il riso dal fuoco( deve essere morbido), uniamo il burro, il formaggio e mantechiamo. Dimentichiamolo per 3 minuti e poi serviamo.

Vellutata di asparagi

crema di asparagi

Per 4 persone

 2 dl di latte, pari ad un bicchiere da vino

1 cucchiaio di farina

30 gr di burro

2 mazzi di asparagi

Puliamo gli asparagi e lessiamoli in tre dita di brodo vegetale o acqua salata o brodo di carne per 15 minuti.  Togliamoli e teniamoli da parte, conservando la loro acqua di cottura in un pentolino.   Prepariamo la besciamella che farà da base per la nostra vellutata.  Scaldiamo il burro in una casseruola, non deve soffriggere, togliamo da fuoco e aggiungiamo la farina. Rimettiamo sul fuoco rosoliamo e aggiungiamo il latte un po’o’ per volta aiutandoci con una frusta per  evitare che si formino dei grumi.  Una volta pronta mettiamola dentro il bicchiere del mixer o del frullatore e uniamo gli asparagi lessati con un po’ del loro brodo di cottura, ma ricordiamoci di tenere fa parte una decina di punte.  Frulliamo il tutto e rimettiamo nella casseruola dove lo riscalderemo regolandone la densità  con il brodo di cottura degli asparagi.  Aggiungiamo del sale, se necessario e del pepe, in questo caso bianco.  Serviamola ben calda.

Migliaccio di grano al pecorino di fossa con asparagi

migliaccio

Il migliaccio può essere definito un tortino rustico. E’ un migliaccio dolce quello napoletano fatto di semolino e ricotta, è un  migliaccio il castagnaccio, è un migliaccio la torta di sangue, detta anche sanguinaccio. Il mio migliaccio è in versione salata è si accompagna molto bene con le verdure di stagione, in questo caso gli asparagi. Ma può essere accompagnato da funghi porcini o verdure miste.

Per 6 persone

2 mazzi di asparagi, 3 uova, 60 g di pecorino di fossa,1/2 lt di latte, 90 g di parmigiano reggiano,70 g di farina di semola

Puliamo gli asparagi staccando con movimento deciso la parte terminale del gambo, quello che rimane, lessiamoli in acqua bollente salata assieme alla parte di gambo che avremo staccato ben pulita: darà più sapore. Dopo circa 12 minuti li scoliamo con una schiumarola su un piatto e versiamo a filo olio di oliva.  Possiamo proseguire la cottura delle parti più dure per poi frullarle e rifinire il passato nel setaccio a mano. Quello che otterremo sarà ottimo per fare salse o polpettine.

In un mixer tritiamo assieme i formaggi, uniamo le uova e sbattiamo, aggiungiamo la farina e per ultimo a filo il latte. Imburriamo degli stampini monoporzione, vanno bene quelli in alluminio, versiamo il composto e cuociamo in forno a 180° per 25/30 minuti. Lasciamo intiepidire e serviamo con gli asparagi tagliati e conditi con olio di oliva sale e pepe.

Buona giornata!

Paneburroemarmellata! tuttofattoincasa

pane burro e marmellATA

“Aprile dolce dormire…”una tale sensazione di stanchezza che non faresti altro: questi caldi repentini ci “stendono” . Ma…   arrivano i temporali e ne saranno felici i vignaioli, perché “se tuona ad Aprile si riempie il barile”, per cui “ad Aprile non ti scoprire”, che è molto meglio.  Se avevi immaginato il pomeriggio del sabato chino e intento al giardinaggio, perchè “ad Aprile fiorisce anche il badile”, non essere cosi deluso puoi dedicare un pomeriggio al tuttofattoincasa. Buon lavoro!

Il pan brioche

pan brioche

2 stampi da plum cake o scannellati della capacita di 1 litro

250 gr di farina 00, 250 g di farina manitoba 0, 300 gr di uova intere( sono circa 6 uova), 60 gr di zucchero semolato, 25 gr di lievito di birra, 12 gr di sale, 400 gr di burro morbido, 2 tuorli

Pesiamo e prepariamo tutti gli ingredienti. Suddividerò la lavorazione in fasi:

1-mescoliamo la farina setacciata con le uova lo zucchero il lievito e poi aggiungiamo il sale diluito in un po’ d’acqua. Impastiamo nella ciotola grande aiutandoci eventualmente con una frusta.

2- aggiungiamo il burro morbido un po’ per volta, in almeno 3 riprese, sempre impastando a piene mani.

3-continuiamo a lavorare fino a che la pasta non diventerà liscia ed elastica e tenderà a staccarsi dalle pareti della ciotola.

4-completiamo incorporando i due tuorli.

5-facciamo lievitare a temperatura ambiente, coperto per 2 ore e poi lavoriamo nuovamente la pasta.

6-mettiamola sul piano da lavoro per rilavorarla, ben infarinato e la tagliamo in 8 pezzi

7- inseriamola in due stampi da plumcake e lasciamola lievitare fino a che non avrà raggiunto il bordo dello stampo

8- cuociamo in forno preriscaldato a 180° per 50 minuti, fino a che è ben dorata* e infilando uno stecchino ne uscirà pulito.

9-facciamo raffreddare su una gratella, va bene quella del forno, poi avvolgiamo nella pellicola da cucina e teniamo da parte.

*Se la superficie dovesse tendere a scurirsi troppo, possiamo coprirla con dell’alluminio e proseguire la cottura coperta.

Il pan Brioche si mantiene morbido per 2 giorni avvolto in pellicola , ma possiamo congelarlo tagliato a fette e togliendolo dal freezer mezz’ora prima dell’uso oppure riscaldandolo in forno. *Se la superficie dovesse tendere a scurirsi troppo, possiamo coprirla con dell’alluminio e proseguire la cottura coperta.

La marmellata di fragole

marmellata di fragole

1 kg di fragole, 600 g di zucchero, Il succo di un limone

Laviamo e tagliamo le fragole, le cuociamo a vapore per 10 minuti. Le passiamo con il passaverdura a mano, facendo scendere la purea direttamente nella pentola. Irroriamo con il succo di limone, versiamo lo zucchero, aggiungiamo la buccia lavata di mezza mela e cuociamo per 20 minuti a fuoco vivace, schiumando e tenendo da parte su un piattino la schiumatura, portando la marmellata alla densità che preferiamo. Una volta cotta la invasiamo ancora bollente, chiudiamo i vasetti con i tappi ermetici , li capovolgiamo e li gireremo solo a raffreddamento avvenuto. Conserviamo la marmellata in luogo fresco e al riparo dalla luce.

Il burro

1 litro di panna freschissima

robot da cucina

Versiamo la panna fresca di frigorifero nella ciotola del robot da cucina e cominciamo a montare con le fruste del robot alla minima velocità prima e aumentando poi gradualmente. Inizialmente la panna momnterà a neve soda come è giusto che sia. Proseguiamo imperterriti a montare per 10 minuti, fino a quando la panna diventa grumosa. Proseguiamo ancora fino a che non la vedremo rapprendersi e dividersi tra burro e latticello. A questo punto preleviamo il burro dalla ciotola, anche tutto quello attaccato alla fruste e avvolgiamolo in un telo pulito, lo strizziamo poi a lungo per far uscire il latticello rimasto, tenendolo sotto dell’acqua corrente fredda. Conserviamo il latticello avanzato in frigorifero per altri usi. Lavoriamo ancora energicamente il burro per alcuni minuti con le mani bagnate su un piano di marmo, come faremmo con l’impasto del pane. Diamo infine alla massa burrosa la forma desiderata e mettiamo in frigorifero a rassodare.

Ho preso questa ricetta del burro homemade da un libro che consiglio a tutti coloro che amano produrre ciò che mangiano: FATTO IN CASA di Manuela Vanni-Ponte alle Grazie edit.

Buon fine settimana!

Soffiato soufflè di ricotta e fragole

soufflèSoffiato. Letteralmente tradotto significa soffiato, e mi ricorda le bolle di sapone che non sono mai uguali tra di loro: a volte grandi, o addirittura enormi, a volte piccole e tante. Infatti più che definirlo difficile lo definisco imprevedibile, perché non si sa come verrà, e forse è proprio la sua  incostanza che lo rende interessante. Per chi ama cucinare il soufflé  rappresenta  ciò che vorresti fare, ma che pensandoci  troppo finisci per non fare mai. E’ il timore che non affronti,  è come un’ossessione segreta di cui devi liberarti. Così ho dapprima esaminato una marea di consigli, avvertenze, regole esatte che provengono dalla  fisica e dalla chimica, per poi passare alla ricetta di un grande chef ed ottenere un buon risultato, che ha fatto in parte crollare il mito.

Per  4 persone

Per le fragole semicandite

200 g di fragole

Il succo di 1 limone

4 cucchiai di zucchero

Laviamo le fragole, le asciughiamo e le tagliamo a piccoli e le mettiamo in una ciotola, versiamo il succo di limone, spolveriamo con lo zucchero, copriamo e lasciamo riposare in frigorifero per qualche ora(l’ideale sarebbe di lasciarle in frigo per tutta la notte).

Per il soufflé

200 g di albume

5 cucchiai di zucchero semolato

150 g di crema pasticciera

50 g di ricotta

30 g di farina di riso

Mescoliamo la crema pasticciera con la ricotta e la farina di riso. Montiamo gli albumi con lo zucchero e uniamo i due composti. Il movimento per incorporare l’albume è fondamentale: dal basso verso l’alto, incidendo l’albume come se la spatola fosse un coltello e poi facendola girare. Imburriamo e zuccheriamo 4 stampini in ceramica da forno specifici; versiamo il composto riempiendoli fino ad almeno 2/3 della capienza e inforniamo a 190°, placca del forno a metà, per circa 15 minuti. Serviamo appena sfornati, accompagnando con le fragole semicandite a parte. Il “baldanzoso soffiato” si sgonfierà solo quando gli ospiti appoggeranno le fragole, dopo che voi avrete fatto la vostra bella figura.

Mi ha ispirato per questa ricetta lo chef Sergio Mei Tomasi che ringrazio di cuore.

Easyspeedy! Quando manca un minuto

…a mezzogiorno: per tutte le volte che pranzi  a casa e hai molta fretta. Per stimolare gli appetiti più letargici. Per gli  invitati o gli autoinvitati che “te lo potevano dire prima”. E perché dai 12 rintocchi in poi si smaltisce tutto, o quasi.

a mezzanotte: per gli appetiti perennemente efficienti. Per chi consuma calorie da quell’ora in poi…Per chi vuole insaporire buone chiacchiere,  per chi vuole prendere per la gola un nuovo  o un vecchio amore. Ecco le easyspeedy paste per il minuto (o poco più) che manca. 

Pasta alla Vodka

pasta alla vodka

Gli anni 70 registrano ritorni? Questo è un caso.

Per 2 persone

160 g di pennette lisce

80 g di prosciutto crudo

Olio 3 cucchiai

150 g di panna

½ cipolla tagliata sottilissima

½ bicchiere di vodka+1 cucchiaio

Acqua di cottura per spadellare

30 g di grana

paprika dolce a piacere

Sale

Mettiamo l’acqua a bollire.  Nel frattempo tagliamo il prosciutto crudo a striscioline,  la cipolla sottilissima, e la soffriggiamo con l’olio. Aggiungiamo il prosciutto, mescoliamo, versiamo la vodka e flambiamo. Saliamo l’acqua, attendiamo l’ebollizione e  buttiamo le pennette. Scoliamo la pasta, la mettiamo nella padella con il sugo, aggiungiamo la panna, il cucchiaio di vodka, la paprica, regoliamo di sale e mantechiamo con il parmigiano. Per ottenere la giusta cremosità possiamo aggiungere acqua di cottura.

Integrale con peperone e Philadelphia

pasta peperonie phil

Per 2 persone

160 g di pasta integrale tipo farfalle, o altra pasta corta

1 peperone giallo piccolo

Olive verdi denocciolate a piacere

1 spicchio di aglio

3 cucchiai di olio

Acqua di cottura per spadellare

Sale, pepe

Mettiamo sul fuoco l’acqua per lessare la pasta.  Sbucciamo il peperone con uno spelucchino o il coltellino apposito, togliamo la parte bianca e i semi; lo sciacquiamo sotto l’acqua corrente, poi lo asciughiamo e lo tagliamo a striscioline.  Mettiamo a soffriggere l’aglio nell’olio e aggiungiamo il peperone, portiamo a cottura fino a che non è leggermente morbido, inseriamo le olive tagliate a rondelle, mescoliamo o saltiamo e teniamo da parte. Saliamo l’acqua e buttiamo la pasta. Pochi minuti prima di scolarla, rimettiamo la padella con il sugo sul fuoco, aggiungiamo il Philadelphia e togliamo lo spicchio di aglio; versiamo la pasta, regoliamo di sale  e aggiungiamo dell’acqua di cottura. Spadelliamo fino ad ottenere una cremosità uniforme. Serviamo ben calda dopo averla spolverata con il pepe. Possiamo usare Philadelphia light.

Le dosi sono per 2 persone, basta moltiplicare. Se manca un minuto a … basta avere in casa pochi ingredienti freschi: panna da cucina, formaggi morbidi, spezie  e prodotti conservati: olive, affettati in busta o a dadini, tonno in scatola.  Combinare altri ingredienti che non siano esclusivamente quelli delle ricette lascia spazio alla fantasia in cucina. Buone improvvisazioni!

La spesa di aprile

Mamma,che buono!

Aprile è un mese generoso. Frutta verdura, carne e pesce sono davvero molto gustosi. Facciamoci guidare negli acquisti dalla natura e il nostro shopping alimentare diventerà più interessante. I nostri figli ci possono aiutare a stilare una tabella delle stagionalità, sono anche più informati di noi. Se poi hanno un nonno che ha l’orto, il problema è risolto, il nonno è un vero maestro di raccolti e stagioni.

Taccole

Si chiamano anche piselli mangiatutto e sono molto diffusi nella cucina dei paesi anglosassoni. Scegliamo baccelli verde intenso e croccanti. Per prepararli, lavateli e privateli del picciolo. Si consumano entro un paio di giorni dall’acquisto e sono da tenere in frigorifero, nello scomparto delle verdure, in sacchetti di carta.

Radicchio di Castelfranco

Approfittiamo ed acquistiamolo subito, questo vegetale ha un periodo di vendita limitato. Questa varietà di radicchio ha cespi grossi e foglie grandi tenere e variegate. Ottimo per le insalate…

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Il bell’Abruzzo

L’Abruzzo è un cielo infinito, un sole già schietto che riempie i campi, alte montagne ancora innevate, dolci colline, alberi in fiore, orti verdi e ordinati e un mare azzurro, che se  vai in treno ti sembra di prenderlo in mano. E’ una campagna  resa fertile da gente operosa, che spesso la coltiva per passione tramandata e non per lavoro. E’ case basse, è grandi alberghi in riva a un lungomare bellissimo, larghe e lunghe spiagge con gli aquiloni, è antico e nuovo in armonica fusione.

Pescara

Ci sono andata, e finalmente, che mi aspettavano da tanto, con le mie figlie. Sono stata ospite della bella famiglia di Lorenzo, che è il fidanzato di Caterina,  e i suoi “vedrai mamma…” sono diventati i miei “ho visto”: tutto come mi era stato descritto. Ho passato due giorni in completo relax, tra gente che mi si è mostrata amica senza conoscermi. Gli abruzzesi sono forti e gentili, innamorati della propria terra, che spesso devono lasciare; sono dignitosi nel dolore, così come ci hanno dimostrato dopo la tragedia del terremoto e, consci che c’è ancora molto da fare, continuano instancabili. Grazie ancora, per avermi fatto godere in affettuosa compagnia del buon cibo genuino, di quel “tutto fatto in casa” ormai quasi introvabile. Dall’ottimo olio, al vino, dal tacchino al pollo ruspante, dagli arrosticini alla salsiccia di fegato, dalla marmellata di uva nera alle neole, per non parlare delle giuncate e dei pecorini; di quel buon cibo che fa famiglia, attorno ad un grande tavolo, dove è sempre possibile aggiungere un posto(mai come lì i contenuti di Mamma, che buono! hanno avuto conferma).

Tutto davvero speciale, ma una quasi corale autocritica: noi non siamo capaci di valorizzare i nostri prodotti. La mia risposta: se un giorno potrò mi piacerà aiutarvi a farlo. Per ora posso iniziare pubblicando due squisite ricette di cucina della tradizione povera, ma molto nobile,  tratte da un libro che mi è stato regalato da Paola e Antonella dell’Edicolè di Chieti.  Le ho cucinate con veri prodotti abruzzesi: i ceci del contadino e la marmellata di uva nera di Laide. Voi potrete eseguirle comunque, pensando  che il bell’Abruzzo non è poi così lontano.

Zuppa di ceci

zuppa di ceci

Per 6 persone

800 g di ceci secchi

6 cucchiai di olio

2 gambi di sedano

4 carote

200 g di polpa di pomodoro

1 spicchio di aglio

La sera prima mettere i ceci ad ammollare in acqua fredda e un cucchiaino di bicarbonato. Il giorno dopo risciacquarli  e metterli in una pentola con acqua fredda che li ricopra per oltre metà e far cuocere 1 ora abbondante dall’ebollizione. Scolarli e conservare l’acqua di cottura. In una casseruola soffriggere l’aglio, l’olio aggiungere i ceci mescolare per insaporire, aggiungere le altre verdure, dopo averle pulite e tagliete a piccoli pezzi e prolungare la cottura per altri 30 minuti, aggiungendo l’acqua di cottura per ottenere una densità a piacere, regolare di sale e pepe alla fine della cottura. Servire ben calda, con olio crudo e pane abbrustolito serviti a parte.

Bocconetti chietini

Per circa 10 bocconetti

Ci serviranno o stampini a appositi che hanno il bordo festonato o stampi da muffin

Per la pasta

250 g di farina 00

150 g di burro

Un pizzico di sale

100 g di zucchero

1 uovo intero e un tuorlo

Per il ripieno

Farina di mandorle tostata 150 g

50 g di cacao amaro

70 g di zucchero

Scorza di limone

Un pizzico di cannella

Mosto cotto, in mancanza: 1 cucchiaio di liquore dolce a piacere e 4 cucchiai di marmellata di ciliegie o di uva nera

Per servire

Zucchero a velo

Prepariamo la pasta: ammorbidiamo il burro, aggiungiamo lo zucchero e senza montare lo amalgamiamo al burro. Aggiungiamo le uova fredde e leggermente battute, poi la farina. Amalgamiamo quel tanto che basta a formare una palla e lasciamo riposare coperto in frigorifero per almeno 30 minuti. Prepariamo il ripieno: mettiamo in una ciotola la farina di mandorle, un pizzico di sale, lo zucchero il cacao il liquore, la scorza del limone la cannella e la confettura. Con l’aiuto di una forchetta amalgamiamo fino ad avere un impasto della consistenza di una marmellata. Imburriamo gli stampini, ne ricopriamo il fondo, versiamo il ripieno e lo livelliamo leggermente.  Impastiamo i ritagli e sagomiamo dei dischetti per fare i coperchi. Adagiamo sulle basi riempite cercando di chiuderli molto bene. Prima di infornare pratichiamo con uno stecchino un piccolo buco al centro del coperchio affinché la superficie non si alzi andando a deformare il dolcetto. Cuociamo in forno a 170 °C per 25 minuti. Appena saranno raffreddati togliamoli dagli stampini e li serviamo cosparsi con lo zucchero a velo.

Balsamo dell’amore

Questa è una ricetta di bevanda tratta da una piccola sezione dedicata alle ricette afrodisiache dei duchi di Acquaviva. Il Duca Antonio, siamo in pieno Rinascimento,  era solito farle preparare per i suoi ospiti, credo   per  monitorarne poi gli effetti. In mezzo ad un contesto di ricette che mi piace  definire ruspanti e genuine, trovare questo simil- preziosismo mi ha fatto sorridere e notare come la buona performance amorosa abbia da sempre avuto la sua importanza.

Porre in un recipiente con mezzo litro di acqua 25 bacche di mirto, 20 g di anice, 20 g di carota, 15 g di zafferano aquilano, 50 datteri secchi e 4 tuorli d’uovo. Lasciare scaldare il tutto per circa mezz’ora a fuoco moderato e unirvi 50 g di miele purissimo. Lasciar macerare 24 ore prima dell’uso.

Un grazie particolare va a Mariapaola Pennetta, a Rita La Rovere, a Paola e Antonella di Edicolè, a Francesca di Feltrinelli, a Mariano e Lorenzo Cilli e a tutti quelli che si sono prestati per accogliere Mamma ,che buono!. Ancora grazie a Piero e Laide Cilli  per il  loro affetto e per le loro cose buone, che ci hanno fatto sentire a casa; alle amiche di Caterina belle e care come il sole d’Abruzzo; al caro Enrico per le ferratelle  speciali, a Paride per il vino dolce. Se poi, travolta dalla gentilezza, mi fossi dimenticata di qualcuno, chiedo venia, cercherò di porre rimedio al mio ritorno, perché è sicuro che tornerò presto.

Felice giornata!

Le ricette sono tratte da LA CUCINA ABRUZZESE, di Luigi Bracilli-Adelmo Polla Edit

Morbidona farcita all’arancia

morbidonaIl tempo non è ancora stabile, l’influenza non passa e gli agrumi sono una grande fonte di vitamina C. Tante spremute, tanto resto. Molto buono: io lo mangio con il cucchiaino. Pensandoci potrei farcire una torta, forse molto dolce, ma leggera , come quella di soli albumi e poi farcirla con una marmellata veloce fatta con ciò che non mi piace buttare. Il risultato è colorato e piacevolmente acido,  davvero buono.  

Per la torta

220 g di farina

360 g di zucchero

440 albumi

3+1/2 cucchiaio di lievito in polvere

2+1/2 cucchiaio di limone

4 pizzichi di sale

Alcune gocce di estratto di vaniglia o mezza bacca

Setacciamo per due o tre volte la farina con il lievito e il sale in modo che incorpori aria. Montiamo gli albumi con il succo di limone e uniamo lo zucchero in due o tre volte.  Alla meringa di zucchero e albumi incorporiamo poco per volta la farina con un spatola, poi inseriamo la vaniglia. Versiamo il composto nello stampo ben imburrato e infarinato, livelliamo la superficie e inforniamo a 175°C per 30 minuti.  Lasciamo raffreddare e sformiamo su una gratella.

Per farcire

Avanzo di  almeno 8 arance spremute

Zucchero a piacere

3 cucchiai di succo

Mettiamo le scorie in un pentolino aggiungiamo lo zucchero a piacere e il succo, lasciamo sobbollire per 12  minuti  schiumando.  Non appena la marmellata sarà fredda  farciamo la torta .Aspettiamo alcune ore prima di farcirla; sarebbe indicato attendere fino al giorno dopo. Tagliamola in due o tre parti e con un cucchiaio distribuiamo la marmellata di arancia. Serviamo dopo aver cosparso di zucchero a velo.

Buona giornata!