Prosegue la fervente compilazione del mio “Dizionario delle verdure”. In questo tempo in cui si “fa” molta cucina, in cui chi non sa cucinare è un po’ tagliato fuori, io interpreto ciò che forse potrebbe sostituire il classico omaggio floreale.
B come bieta quindi, ma anche come barbabietola-dolcezza, broccolo-ricambio cortesie. Se guardo una bieta rimando visivamente ad una grande mano. La sua foglia è verde, molte vitamine, lucida, molti sali minerali, il gambo forte, buon sostegno, oltre alla sua totale fruibilità e bontà. Sarà mia colpa se una solerte padrona di casa vedrà recapitarsi una cassetta di broccoli: ospite perfetta apprezza la cassetta, che la tua cortesia è pienamente ricambiata. E spero mi perdoni la giovane e possessiva fidanzata se lo vedrà arrivare raggiante con un fresco fresco bouquet di biete: dubbiosa innamorata stai pure serena, perché il tuo Lui è completamente degno del tuo amore, tutto buono e per sempre. Sposalo!
Malfatti con la bieta
Per circa 30 malfatti
500 g di biete
100 g di grana padano grattugiato
200 g di pane grattugiato
30 g di burro
1 cucchiaio da tè di cipolla tagliata molto sottile
Aglio e prezzemolo
½ uovo
Farina bianca
Sale e pepe
Stacchiamo le foglie dalla costa , le laviamo sotto l’acqua corrente e le lessiamo in acqua bollente leggermente salata per 5 minuti. Le scoliamo e le teniamo da parte, assieme a un bicchiere di acqua di cottura. Mescoliamo il grana al pane, uniamo un pizzico di sale, il pepe, l’aglio(poco e tagliato sottilissimo) e il prezzemolo. Strizziamo le biete lessate e le tagliamo sottilmente, poi le uniamo al pane e al grana con mezzo uovo leggermente battuto. Facciamo soffriggere il burro e la cipolla versiamo il composto unendo qualche cucchiaio di acqua di cottura delle biete. Lo ripassiamo bene per insaporirlo e togliamo dal fuoco. Formiamo con le mani leggermente infarinate dei gnocchi ovalizzandoli e li deponiamo su un piatto. Scaldiamo l’acqua, la saliamo e non appena bolle tuffiamo i malfatti. Quando salgono a galla sono cotti. Li mettiamo nei piatti e li serviamo cospargendoli di grana e burro fuso e salvia ben caldi.
Coste fritte
La costa della bieta non si butta mai, si può lessare al naturale tagliata sottile e unita all’insalata, prelessarla per farne sformati caldi o addirittura parmigiane, alternando le coste dopo averle ben asciugate a strati di salsa di pomodoro, mozzarella e abbondante formaggio grattugiato, davvero squisite. E queste sono solo alcune idee. La ricetta che vi riporto è gustosa e molto gradita dai piccoli di casa. Se i fritti sono ben asciugati, risultano essere leggeri. I fritti sono molto invitanti, se ben eseguiti risultano leggeri e appetitosi.
Per 4 persone
Puliamo le coste avanzate, le sciacquiamo e le lessiamo anche nella stessa acqua di cottura delle foglie per 10 minuti. Le scoliamo e le asciughiamo molto bene. Prepariamo la panatura: sbattiamo leggermente due uova con un po’ di pepe, in un piatto mettiamo il pane grattugiato. Mettiamo le coste ben asciutte nell’uovo e poi nel pane pressandole bene con la mano. Friggiamo in olio di semi di arachide ben caldo fino a completa doratura. Serviamo dopo averle leggermente salate accompagnate con insalata fresca.
Aspetto sempre consigli per la compilazione del dizionario. Grazie di leggermi!